Grecia: Varoufakis, se vince “Si” mi dimetto. Allarme Fmi, 50 mld per nuovo salvataggio
"Rassegnerò le dimissioni se vince il si" al referendum. Yanis Varoufakis, in una intervista a Bloomberg TV, annuncia così l'intenzione di lasciare il ministero delle Finanze Greco nel caso di sconfitta dei 'no' al programma proposto dai creditori internazionali nel referendum che si terrà domenica prossima. In quel caso, ha aggiunto, la Grecia firmerà immediatamente l'ultimo piano messo sul tavolo dalle istituzioni internazionali. Ma se i greci dovessero dire 'no' le tratative "riprenderemo immediatamente". Ma non basta. Varoufakis ha avvertito comunque che il governo non intende firmare alcuna intesa che non preveda "la ristrutturazione del debito" greco. In sostanza un taglio del valore nominale dei crediti che, per la maggior parte, sono ora in mano degli altri Paesi dell'Eurozona, Italia compresa. Sul fronte interno, il ministro delle Finanze ha assicurato che martedì prossimo le banche greche riapriranno. "regolarmente" , sottolineando che gli istituti sono "perfettamente capitalizzati".
+ FMI CHOC: SERVONO 50 MLD PER NUOVO SALVATAGGIO
Secondo il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, secondo il quale una vittoria dei no al referendum di domenica in Grecia "non rafforzera' il negoziato", mettendo Atene e l'Europa in una "posizione molto difficile. A giudizio di Dijsselbloem, chi votera' si' consentira' di "migliorare la prospettiva di una ripresa dei negoziati". Inoltre il referendum, secondo il numero uno dell'Eurogruppo, rappresenta un pronunciamento per capire "se i greci sono preparati ad accettare una dolorosa austerita'".
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Secondo il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, secondo il quale una vittoria dei no al referendum di domenica in Grecia "non rafforzera' il negoziato", mettendo Atene e l'Europa in una "posizione molto difficile. A giudizio di Dijsselbloem, chi votera' si' consentira' di "migliorare la prospettiva di una ripresa dei negoziati". Inoltre il referendum, secondo il numero uno dell'Eurogruppo, rappresenta un pronunciamento per capire "se i greci sono preparati ad accettare una dolorosa austerita'".
Dijsselbloem sostiene anche che i leader greci hanno "fatto a pezzi" le proposte delle istituzioni, mentre la discussione con le autorita' elleniche sono "diventate molto politicizzate" e questo "fa perdere tempo". Oggi la Commissione europea ha ribadito il "pieno sostegno alla determinazione dei greci di rimanere parte dell'Europa". Lo ha detto Margaritis Schinas, portavoce del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, confermando che "non ci saranno ulteriori colloqui prima del referendum".
SONDAGGI: SI' IN VANTAGGIO - Stando ad un sondaggio gli elettori sono divisi quasi a metà fra coloro che intendono votare 'sì' e quelli che opteranno per il 'no', anche se i favorevoli al piano internazionale sembrano essere in lieve vantaggio. L'edizione online del quotidiano Kathimerini cita i risultati di una ricerca della società Gpo secondo cui il 47% degli intervistati si è propenso a votare 'sì'. I favorevoli al 'no', ovvero la posizione del governo, sono il 43%.
SONDAGGI, MOODY'S TAGLIA RATING GRECIA - Intanto l'agenzia Moody's, dopo aver preso atto delle distanze tra la Grecia e i suoi creditori internazionali, taglia il rating del Paese al livello Caa3. "Moody's ritiene che senza un sostegno da parte dei creditori, la Grecia avra' un default del debito privato", ha sottolineato l'agenzia di rating.
RENZI: NO PROBLEMI PER ITALIA - "La Grecia in ogni caso dovrà tornare al tavolo e trattare su un programma di aiuto". Così il premier Matteo Renzi al Tg1 in vista del referendum domenica in Grecia. Se la Grecia uscisse dall'euro - ha aggiunto - "l'Italia non avrebbe problemi economici particolari".
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