"Oggi è la festa della democrazia, che ritorna in Europa. Tutti gli occhi dell'Europa sono sul popolo greco": ha detto Alexis Tsipras, davanti alla folla esultante che ha riempito piazza Syntagma. "Domenica non decidiamo semplicemente di stare in Europa, decidiamo di stare in Europa con dignità", ha proseguito il premier ellenico, secondo il quale "ancora una volta scriviamo insieme un momento storico, vi auguro di dire No domenica ai ricatti"
Nuova giornata di tensione per la Grecia, in attesa dell'esito del referendum di domenica prossima. Ci sono stati scontri in centro ad Atene tra la polizia e gruppi di alcune decine di sostenitori del 'No' al referendum greco. Gli agenti hanno caricato i manifestanti e hanno lanciato granate stordenti. Molti dei dimostranti coinvolti negli scontri erano vestiti di nero e indossavano caschi.
I DUE 'SCHIERAMENTI' IN PIAZZA - I due schieramenti sono scesi in piazza: il fronte del 'sì' si è dato appuntamento allo stadio Kallimarmaro (o Panathinaiko), che ospitò le prime olimpiadi moderne, nel centro di Atene. Il complesso è affollatissimo da migliaia di sostenitori del voto favorevole. Sul palco è stato montato un immenso 'Nai' (Sì), stessa parola che compare su centinaia di bandierine rosse che sventolano insieme a tantissime bandiere greche. A piazza Syntagma ad Atene, si sono riuniti i contrari alla proposta (già ritirata) dei creditori. Davanti al Parlamento è stato allestito un palco dal quale, dopo le 21 (le 20 in Italia), dovrebbe prendere la parola il primo ministro Alexis Tsipras.
ELETTORATO DIVISO PER I SONDAGGI - Quando mancano appena due giorni al voto, un nuovo sondaggio conferma un elettorato greco diviso quasi perfettamente a metà tra il Sì e il No nel referendum di domenica prossima sugli accordi con i creditori internazionali. Secondo un rilevamento della società Alco per il quotidiano Ethnos, i Sì sarebbero al 44,8% mentre i No si attestano al 43,4%. Gli indecisi scendono all'11,8%.
GOVERNO GRECO, AVANTI PER CAMPAGNA 'PRO NO' - Mentre l'Europa aspetta trepidante l'esito del referendum di domenica, il governo greco va avanti con la campagna per il 'no'. Ad ogni modo il premier Tsipras assicura che un accordo tra Grecia e creditori internazionali arriverà entro 48 ore dal referendum, qualsiasi ne sia l'esito. E l'Fmi intanto sentenzia: Atene ha bisogno di almeno 50 miliardi di euro fino al 2018. Oggi l'Alta corte greca si esprimerà sulla costituzionalità del referendum. Sempre oggi previste manifestazioni del fronte del 'sì' allo stadio Kallimarmaro e del 'no' a piazza Syntagma.
"Il giorno dopo il referendum sarò a Bruxelles e un accordo sarà firmato", ha detto ieri sera Tsipras in un'intervista alla tv Antenna, assicurando che la firma di un'intesa arriverà entro 48 ore dal voto.
Parlando all'emittente Ant1, Tsipras ha spiegato che con la vittoria del 'no' ci sarà una "soluzione sostenibile" per la Grecia. "Questo accordo può essere il cattivo accordo che ci propongono o uno migliore: più forte è il 'no', migliore sarà l'accordo", ha detto. In caso contrario, se vincesse il 'sì' il premier greco ha spiegato che avvierà "le procedure previste dalla Costituzione" per fare in modo che la proposta delle istituzioni (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) diventi legge. In questo scenario, Tsipras ha detto che non metterà la sua "poltrona" al di sopra gli "interessi della nazione", suggerendo che potrebbe dimettersi.
BORSE EUROPEE IN CALO - Le borse europee intanto si presentano in moderato calo a meta' seduta. In Italia, si discute su un'eventuale 'Grexit': l'ex premier Silvio Berlusconi osserva che per l'Europa e' "assurdo" pensare di rinunciare alla Grecia, un Paese "alla radice della nostra civilta'". Dal punto di vista finanziario, ci pensa il presidente della Consob a rassicurare i nostri investitori: "Per il momento e' chiaro che si risente di qualche andamento legato alle prospettive greche ma non sono tali da preoccupazioni serie. Ovviamente questo non significa che non siamo vigili", dice Giuseppe Vegas. "Di sicuro non e' una situazione tale per cui non si va in asta", sottolinea il responsabile del Tesoro per il debito Maria Cannata.
VAROUFAKIS: "ACCORDO ANCHE CON NO" - "Un accordo è in vista" anche con la vittoria del No al referendum ed "è più o meno fatto". Lo afferma, secondo Bloomberg, il ministro delle finanze greche Yanis Varoufakis alla radio irlandese secondo cui "la Grecia resterà nell'euro". Secondo Varoufakis il voto no porterà a un accordo che includerà "la ristrutturazione del debito". mentre "e vince il sì allora il governo greco semplicemente metterà la sua firma in calce al documento proposto in precedenza dai creditori".
Nuova giornata di tensione per la Grecia, in attesa dell'esito del referendum di domenica prossima. Ci sono stati scontri in centro ad Atene tra la polizia e gruppi di alcune decine di sostenitori del 'No' al referendum greco. Gli agenti hanno caricato i manifestanti e hanno lanciato granate stordenti. Molti dei dimostranti coinvolti negli scontri erano vestiti di nero e indossavano caschi.
I DUE 'SCHIERAMENTI' IN PIAZZA - I due schieramenti sono scesi in piazza: il fronte del 'sì' si è dato appuntamento allo stadio Kallimarmaro (o Panathinaiko), che ospitò le prime olimpiadi moderne, nel centro di Atene. Il complesso è affollatissimo da migliaia di sostenitori del voto favorevole. Sul palco è stato montato un immenso 'Nai' (Sì), stessa parola che compare su centinaia di bandierine rosse che sventolano insieme a tantissime bandiere greche. A piazza Syntagma ad Atene, si sono riuniti i contrari alla proposta (già ritirata) dei creditori. Davanti al Parlamento è stato allestito un palco dal quale, dopo le 21 (le 20 in Italia), dovrebbe prendere la parola il primo ministro Alexis Tsipras.
ELETTORATO DIVISO PER I SONDAGGI - Quando mancano appena due giorni al voto, un nuovo sondaggio conferma un elettorato greco diviso quasi perfettamente a metà tra il Sì e il No nel referendum di domenica prossima sugli accordi con i creditori internazionali. Secondo un rilevamento della società Alco per il quotidiano Ethnos, i Sì sarebbero al 44,8% mentre i No si attestano al 43,4%. Gli indecisi scendono all'11,8%.
GOVERNO GRECO, AVANTI PER CAMPAGNA 'PRO NO' - Mentre l'Europa aspetta trepidante l'esito del referendum di domenica, il governo greco va avanti con la campagna per il 'no'. Ad ogni modo il premier Tsipras assicura che un accordo tra Grecia e creditori internazionali arriverà entro 48 ore dal referendum, qualsiasi ne sia l'esito. E l'Fmi intanto sentenzia: Atene ha bisogno di almeno 50 miliardi di euro fino al 2018. Oggi l'Alta corte greca si esprimerà sulla costituzionalità del referendum. Sempre oggi previste manifestazioni del fronte del 'sì' allo stadio Kallimarmaro e del 'no' a piazza Syntagma.
Parlando all'emittente Ant1, Tsipras ha spiegato che con la vittoria del 'no' ci sarà una "soluzione sostenibile" per la Grecia. "Questo accordo può essere il cattivo accordo che ci propongono o uno migliore: più forte è il 'no', migliore sarà l'accordo", ha detto. In caso contrario, se vincesse il 'sì' il premier greco ha spiegato che avvierà "le procedure previste dalla Costituzione" per fare in modo che la proposta delle istituzioni (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) diventi legge. In questo scenario, Tsipras ha detto che non metterà la sua "poltrona" al di sopra gli "interessi della nazione", suggerendo che potrebbe dimettersi.
BORSE EUROPEE IN CALO - Le borse europee intanto si presentano in moderato calo a meta' seduta. In Italia, si discute su un'eventuale 'Grexit': l'ex premier Silvio Berlusconi osserva che per l'Europa e' "assurdo" pensare di rinunciare alla Grecia, un Paese "alla radice della nostra civilta'". Dal punto di vista finanziario, ci pensa il presidente della Consob a rassicurare i nostri investitori: "Per il momento e' chiaro che si risente di qualche andamento legato alle prospettive greche ma non sono tali da preoccupazioni serie. Ovviamente questo non significa che non siamo vigili", dice Giuseppe Vegas. "Di sicuro non e' una situazione tale per cui non si va in asta", sottolinea il responsabile del Tesoro per il debito Maria Cannata.
VAROUFAKIS: "ACCORDO ANCHE CON NO" - "Un accordo è in vista" anche con la vittoria del No al referendum ed "è più o meno fatto". Lo afferma, secondo Bloomberg, il ministro delle finanze greche Yanis Varoufakis alla radio irlandese secondo cui "la Grecia resterà nell'euro". Secondo Varoufakis il voto no porterà a un accordo che includerà "la ristrutturazione del debito". mentre "e vince il sì allora il governo greco semplicemente metterà la sua firma in calce al documento proposto in precedenza dai creditori".
SCHAEUBLE: SITUAZIONE DRAMMATICAMENTE PEGGIORATA - "Nelle ultime settimane la situazione in Grecia è drammaticamente peggiorata". Lo ha detto il ministro elle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble alla Bild secondo un'anticipazione. Il ministro, considerato un 'falco', ha anche smorzato le aspettative di Atene sulle possibilità di ottenere rapidamente delle risorse di sostegno: "Potrebbe volerci del tempo", ha detto alla Bild, spiegando che il quadro della situazione è cambiato.
JUNCKER, CON NO POSIZIONE GRECIA INDEBOLITA - "Se i greci voteranno 'no' al referendum di domenica, la posizione della Grecia sarà drammaticamente indebolita" nei negoziati di un eventuale nuovo programma. Così il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. "Anche nel caso" in cui il risultato del referendum greco "sarà sì, il negoziato sarà difficile, sottolinea Juncker.