Il sindaco di Foggia annuncia, sono indagato

FOGGIA - Il primo cittadino di Foggia, Franco Landella, Forza Italia, ha annunciato di aver ricevuto un'informazione di garanzia per presunte omissioni nel rispondere a istanze inviate al Servizio di vigilanza sulla sicurezza dell'amministrazione della Giustizia.

Il provvedimento è a firma del pm Antonio Laronga in relazione a comunicazioni sulle iniziative comunali per garantire la sicurezza e la salute nel Palazzo di giustizia del capoluogo.
«Voglio innanzitutto precisare che ho avuto modo di relazionarmi più volte sulla problematica dei lavori di messa in sicurezza da effettuare presso il Palazzo di Giustizia, sia personalmente, recandomi a parlarne con il Procuratore Capo, dottor Leone De Castris, sia inviando diverse missive in cui rappresentavo le difficoltà dell’Ente nel gestire una situazione ereditata dalla precedente Amministrazione e che si protrae da anni – ha dichiarato il sindaco di Foggia –. Ancora nel febbraio di quest’anno ho inviato una missiva ai vertici del Palazzo di Giustizia in cui esponevo le difficoltà finanziarie in cui versa l’Ente, ribadendo, al contempo, il mio assoluto interessamento a trovare in tempi rapidi la migliore soluzione possibile».

«Pochi giorni dopo, a dimostrazione dell’impegno assunto - ha argomentato ancora Landella - , ho altresì inviato ai suddetti organi copia della conferenza di servizio tenuta sull’argomento con i dirigenti comunali, nella quale ancora una volta ho sollecitato i dirigenti competenti ad attivarsi per effettuare i lavori richiesti reperendo l’adeguata copertura finanziaria – aggiunge il primo cittadino –. Quanto alle tre note alle quali mi si contesta di non aver risposto, ho potuto verificare dalla stessa imputazione di averle girate per competenza agli uffici preposti, con assoluta tempestività: le prime due risultano infatti inviate il giorno successivo a quello di ricezione, la terza dopo soli due giorni». 

Da qui la convinzione di Landella di poter chiarire presto la sua posizione. «Ho immediatamente dato mandato al mio legale di fiducia, avvocato Michele Curtotti, per chiedere di essere ascoltato dal Sostituto Procuratore titolare di tale indagine, al fine di chiarire la mia assoluta estraneità a tale addebito» ha concluso.