di Vittorio Polito - Nella geniale ‘oltre collana’, diretta da Delio De Martino per la Levante Editori di Bari, viene ora pubblicato un nuovo originale volume, del noto cantante operistico Flavio Ferri-Benedetti, che non potrà non essere annoverato tra i più particolari di questo secondo semestre dell’anno.
‘EL HILO DE HIPSIPILA: METASTASIO Y LA TRADICION CLASICA’ questo il titolo del libro in cui Ferri esamina uno dei drammi più poetici e significativi di Metastasio, “ l’ISSIPILE”, che fu rappresentato nel 1732 a Vienna in anteprima durante il carnevale con le musiche di Francesco Conti.
Il dramma si regge intorno una vicenda che vede Issipile, figlia del re di Lemno, promessa in sposa a Giasone, ma che deve subire una corte serrata e non corretta del giovane Learco. Una ventina di anni dopo il libretto venne musicato anche da Gluck, quello della canzone famosa di Celentano, che diede al lavoro una ambientazione fantastica-mitica-leggendaria.
Flavio Ferri-Benedetti nasce a Scandiano, ma si trasferisce ben presto in Spagna. Attualmente è dottore di ricerca in Lingua e Letterature dell’Università di Valencia e, girando il mondo al seguito di compagnie operistiche come cantante, cerca di dare un senso alla sua smodata passione per i libretti che trattano di temi a lui congeniali. In questo libro la sua passione per il dramma lirico lascia spazio allo studioso che approfondisce con pignoleria e serietà ogni aspetto di quello che sta esaminando.
Il libro si avvale di una dotta prefazione di Francesco De Martino – l’uomo che abitualmente pranza e cena con il Mito! – che ci ricorda che Ferri con giuste motivazioni precisa che Metastasio si impegna per dare ai testi pari dignità rispetto alla musica. Grazie a Pietro Trapassi i libretti diventano prestigiosi quanto gli spartiti dei musicisti.
Nel libro si pone in evidenza come Metastasio fosse un librettista pregno di cultura classica che non disdegnava di cimentarsi come musicista dilettante e questo lo portava ad avere tanti amici fra gli orchestrali di valore dell’epoca , cui poteva attingere e confrontarsi.
Il giovane studioso Ferri conclude la sua minuziosa, meticolosa, precisa, accurata e scrupolosa ricerca con una vera chicca: l’edizione critica della traduzione inedita del libretto metastasiano curata dal gesuita Benito Antonio de Céspedes, de la Compania de Jesus, nella prima metà del XVIII secolo.
Agli appassionati del teatro antico e ai cultori di Metastasio riteniamo non possa sfuggire l’occasione che lo studioso italiano, ormai noto stimato ed apprezzato in Spagna, offra loro con questo volume, paventando la segreta speranza che si possa aprire un dibattito per ricordare ai tanti, politici e addetti ai lavori, che l’Europa in ambito culturale può vantare un passato COMUNITARIO.
Non ci resta che avere FEDE ed affidarci ancora una volta a Metastasio: Come l’araba fenice, che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa.
Flavio Ferri-Benedetti, El hilo de Hipsìpila : Metastasio y la Tradiciòn Clàsica, 2015, pagg 335, Levante editori, Bari, € 32,00
‘EL HILO DE HIPSIPILA: METASTASIO Y LA TRADICION CLASICA’ questo il titolo del libro in cui Ferri esamina uno dei drammi più poetici e significativi di Metastasio, “ l’ISSIPILE”, che fu rappresentato nel 1732 a Vienna in anteprima durante il carnevale con le musiche di Francesco Conti.
Il dramma si regge intorno una vicenda che vede Issipile, figlia del re di Lemno, promessa in sposa a Giasone, ma che deve subire una corte serrata e non corretta del giovane Learco. Una ventina di anni dopo il libretto venne musicato anche da Gluck, quello della canzone famosa di Celentano, che diede al lavoro una ambientazione fantastica-mitica-leggendaria.
Flavio Ferri-Benedetti nasce a Scandiano, ma si trasferisce ben presto in Spagna. Attualmente è dottore di ricerca in Lingua e Letterature dell’Università di Valencia e, girando il mondo al seguito di compagnie operistiche come cantante, cerca di dare un senso alla sua smodata passione per i libretti che trattano di temi a lui congeniali. In questo libro la sua passione per il dramma lirico lascia spazio allo studioso che approfondisce con pignoleria e serietà ogni aspetto di quello che sta esaminando.
Il libro si avvale di una dotta prefazione di Francesco De Martino – l’uomo che abitualmente pranza e cena con il Mito! – che ci ricorda che Ferri con giuste motivazioni precisa che Metastasio si impegna per dare ai testi pari dignità rispetto alla musica. Grazie a Pietro Trapassi i libretti diventano prestigiosi quanto gli spartiti dei musicisti.
Nel libro si pone in evidenza come Metastasio fosse un librettista pregno di cultura classica che non disdegnava di cimentarsi come musicista dilettante e questo lo portava ad avere tanti amici fra gli orchestrali di valore dell’epoca , cui poteva attingere e confrontarsi.
Il giovane studioso Ferri conclude la sua minuziosa, meticolosa, precisa, accurata e scrupolosa ricerca con una vera chicca: l’edizione critica della traduzione inedita del libretto metastasiano curata dal gesuita Benito Antonio de Céspedes, de la Compania de Jesus, nella prima metà del XVIII secolo.
Agli appassionati del teatro antico e ai cultori di Metastasio riteniamo non possa sfuggire l’occasione che lo studioso italiano, ormai noto stimato ed apprezzato in Spagna, offra loro con questo volume, paventando la segreta speranza che si possa aprire un dibattito per ricordare ai tanti, politici e addetti ai lavori, che l’Europa in ambito culturale può vantare un passato COMUNITARIO.
Non ci resta che avere FEDE ed affidarci ancora una volta a Metastasio: Come l’araba fenice, che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa.
Flavio Ferri-Benedetti, El hilo de Hipsìpila : Metastasio y la Tradiciòn Clàsica, 2015, pagg 335, Levante editori, Bari, € 32,00
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Cultura e Spettacoli