Marò: Italia chiede rientro Salvatore Girone

ROMA - L'Italia ha chiesto quest'oggi al tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo che, fino al termine del procedimento dell'arbitrato, Massimiliano Latorre possa restare in Italia e Salvatore Girone possa farvi rientro.

E' stata chiesta inoltre la sospensione della giurisdizione a carico dei marò in India. L'iniziativa è dettata dalla necessità di tutelare i diritti dei fucilieri di Marina e dell'Italia durante lo svolgimento del procedimento arbitrale avviato il 26 giugno.

“Tanto tuonò che piovve. Finalmente il governo italiano scopre che esistono l’arbitrato internazionale e il Tribunale del Mare. Peccato che ci siano voluti più di tre anni, tanta sofferenza per i nostri marò e le loro famiglie e figuracce a livello internazionale perché fosse presa una decisione ovvia e intrapresa una strada che andava seguita sin da subito con forza e chiarezza". A dichiararlo in una nota il sen. Luigi D'Ambrosio Lettieri (Conservatori e riformisti italiani).

"Come si evince dalle dichiarazioni dell’ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi - spiega - che si dimise nel marzo del 2013 in aperto contrasto con la decisione dei suoi colleghi di governo e lo stesso presidente Monti, di rimandare in India i due nostri fucilieri di Marina, in Italia per un permesso elettorale e di non seguire la strada dell’arbitrato internazionale – il tempo perso è intollerabile.
Naturalmente, oggi dobbiamo concentrarci, tutti, sul fatto che a Girone e Latorre siano finalmente riconosciuti i loro diritti e che entrambi tornino a casa, vigilando, senza abbassare la guardia, uniti nel nostro obiettivo, come giustamente auspica il fratello di Salvatore".

"Mi auguro, nel contempo, che i responsabili di decisioni inconsulte, peraltro circondate da tante ombre, sentano almeno il bisogno di chiedere scusa ai nostri marò, alle loro famiglie, alla Marina militare e a tutti gli italiani”, conclude D'Ambrosio Lettieri.