“Non ci prendono più”: 11 luglio 1982, l’Italia diventa Campione del Mondo

di Alex Nardelli - «Palla al centro per Müller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, è finito! Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo!!!», queste le parole di Nando Martellini, che, assieme all’esultanza sugli spalti dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, rimarranno per sempre impresse nella memoria degli italiani. Era l’11 luglio del 1982 quando gli Azzurri di mister Bearzot escono trionfatori dal Mundial spagnolo, superando la Germania Ovest per 3-1. Un Mondiale di calcio in grande stile quello organizzato dalla Spagna, che vede impiegati ben diciassette stadi, un record per la competizione. Ventiquattro le squadre coinvolte, otto in più dei precedenti tornei, con l’Argentina Campione in Carica partecipante d’ufficio e tante squadre inedite o quasi per questa competizione, quali il Kuwait qualificatosi per la prima (e ancora adesso unica) volta alla competizione mondiale, l’Honduras, l’El Salvador, l’Algeria, il Camerun e la Nuova Zelanda.

La Nazionale italiana di Bearzot punta a migliorare i buoni risultati dei precedenti tornei,  il Mondiale del ’78 e l’Europeo dell’80, che avevano visto gli Azzurri, sempre allenati dal  tecnico friulano, esprimere un bellissimo calcio, al quale però non riuscivano a seguire che quarti posti. Per questo, quella squadra venne soprannominata “La bella incompiuta”. Serviva concretezza, e il Mundial 1982 poteva e doveva essere l’occasione giusta. Un torneo che non inizia però al meglio, viste le critiche verso Bearzot, reo di aver escluso Pruzzo, capocannoniere della stagione 1981-82, per far spazio a un Paolo Rossi fermo da due anni per via della squalifica per il Calcioscommesse. Il girone dell’Italia, inoltre, non promette nulla di buono, vista la presenza di squadre del calibro di Polonia, Camerun e Perù. Bearzot decide di affidarsi al blocco-Juventus, oramai una certezza per lui, già nelle precedenti competizioni.

I dubbi si rafforzano nella fase a gruppi, quando l’Italia ottiene solo tre pareggi, Uno 0-0 all'esordio con la Polonia, un 1-1 contro il Perù, con rete di Conti e pareggio di Diaz su sfortunato tocco di Collovati, e un 1-1 contro il Camerun, risultato che basta ad eliminare gli africani, visto il maggior numero di reti realizzate dagli azzurri. Marcatori Graziani e M'Bida.

L’Italia approda così alla seconda fase a gruppi, un “girone della morte” come era stato soprannominato, con Argentina e Brasile. Contestatissima, la nostra Nazionale, su scelta di Bearzot sarà in silenzio stampa, una novità per i tempi. Parlerà solo Zoff, oltre allo stesso mister azzurro.

Abbiamo possibilità pari allo zero di passare il turno, mentre invece l’incredibile accade, con la nostra squadra che supera clamorosamente l’Argentina per 2-1, in un match che vede Claudio Gentile annullare quello che era considerato il giocatore più forte al mondo, Diego Armando Maradona. Il cuore azzurro ha la meglio sulla tecnica argentina, ma per passare il turno,  il fin qui deludente Rossi e i suoi  compagni hanno ancora un ostacolo davanti, il superfavorito Brasile di Zico e Falcao. In una gara storica, soprannominata “La tragedia del Sarrià”, sarà proprio Paolo Rossi, o semplicemente Pablito, a matare i verdeoro, con una tripletta storica che manderà in delirio l’Italia calcistica. La vittoria nella seconda fase a gruppi spedisce i nostri direttamente in semifinale, contro la Polonia di Zizì Boniek, superata per 2-0 ancora grazie alla doppietta di uno stratosferico Rossi, arrivato a quota 5 marcature in 2 partite.

Arriva quindi il momento topico, la finale, il momento che nessuno si sarebbe mai aspettato. La sorpresa Italia è li, a giocarsi la Coppa del Mondo contro la Germania Ovest, favoritissima e protagonista fino ad ora di un ottimo Mondiale. In Tribuna d’Onore con il Re Juan Carlos di Spagna, c’è il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, arrivato per la finale, e smanioso di poter festeggiare con la squadra il titolo di Campione del Mondo. Quella che si pensava dovesse essere una gara difficilissima per la nostra Nazionale, si rivela invece un trionfo per gli azzurri, che dominano ogni momento sempre di più i forti teutonici, e chiudono la gara con un secco 3-1, con reti di Rossi, Tardelli e Altobelli per noi e di Breitner, come gol della bandiera per loro. Intanto sugli spalti Pertini grida, “Non ci prendono più”. E’fatta, siamo Campioni del Mondo, è il trionfo del cuore, della grinta e della concretezza, proprio quella che si chiedeva alla “Bella Incompiuta”.

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