BARI - Il Movimento 5 Stelle replica al presidente Introna che “evidentemente – sottolineano gli esponenti del movimento in Consiglio regionale - non controlla la mail da diverso tempo, gli faremo pervenire ulteriore copia dattiloscritta. I fatti restano: proroga inaccettabile: o ritiro in autotutela o se ne discuterà nelle sedi competenti”.
Continua il botta e risposta tra i cinque stelle e il presidente del Consiglio uscente Onofrio Introna sulla questione della proroga “immotivata”, secondo i pentastellati, di due contratti che sarebbero scaduti tra qualche mese. Nelle ultime dichiarazioni il presidente Introna ha affermato di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte del M5S, questa la replica degli otto neo eletti: “Ci spiace constatare - affermano i pentastellati - che il dottor Introna, o chi per lui, non abbia consultato la sua casella di posta elettronica. Nella stessa potrà infatti trovare la nostra richiesta scritta inviata da giorni e, come d'altronde saprà bene, le comunicazioni interne in Regione avvengono tramite pec istituzionale, la quale verrà consegnata a noi neo-consiglieri non prima del primo consiglio regionale. Ci preoccupa piuttosto immaginare quanti messaggi di cittadini pugliesi potrebbero, dunque, essere stati completamente ignorati in tutti questi anni. Faremo pervenire, se necessario, al Presidente uscente una ulteriore copia dattiloscritta così potrà essere edotto di quello che oramai ripetiamo, in tutte le forme, da settimane: gli atti di proroga contrattuale dei dirigenti, previsti precedentemente in scadenza a dicembre 2015, sono a nostro modo di vedere moralmente inaccettabili e formalmente non corretti. Ancor di più se realizzati, nei giorni successivi all’ultima tornata elettorale, da politici che non siederanno più sugli scranni di via Capruzzi. Se per il dottor Introna questo è un comportamento normale e dovuto, non abbiamo la presunzione di convincerlo, ma come annunciato in precedenza, qualora non si procederà al ritiro in autotutela, saranno altre le sedi che stabiliranno l’effettiva legittimità di questi atti. Non ci resta che registrare quanto evidentemente logori non avere più potere per una classe politica che continua a pensare a tutto tranne che alla tutela del bene comune”.
Continua il botta e risposta tra i cinque stelle e il presidente del Consiglio uscente Onofrio Introna sulla questione della proroga “immotivata”, secondo i pentastellati, di due contratti che sarebbero scaduti tra qualche mese. Nelle ultime dichiarazioni il presidente Introna ha affermato di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte del M5S, questa la replica degli otto neo eletti: “Ci spiace constatare - affermano i pentastellati - che il dottor Introna, o chi per lui, non abbia consultato la sua casella di posta elettronica. Nella stessa potrà infatti trovare la nostra richiesta scritta inviata da giorni e, come d'altronde saprà bene, le comunicazioni interne in Regione avvengono tramite pec istituzionale, la quale verrà consegnata a noi neo-consiglieri non prima del primo consiglio regionale. Ci preoccupa piuttosto immaginare quanti messaggi di cittadini pugliesi potrebbero, dunque, essere stati completamente ignorati in tutti questi anni. Faremo pervenire, se necessario, al Presidente uscente una ulteriore copia dattiloscritta così potrà essere edotto di quello che oramai ripetiamo, in tutte le forme, da settimane: gli atti di proroga contrattuale dei dirigenti, previsti precedentemente in scadenza a dicembre 2015, sono a nostro modo di vedere moralmente inaccettabili e formalmente non corretti. Ancor di più se realizzati, nei giorni successivi all’ultima tornata elettorale, da politici che non siederanno più sugli scranni di via Capruzzi. Se per il dottor Introna questo è un comportamento normale e dovuto, non abbiamo la presunzione di convincerlo, ma come annunciato in precedenza, qualora non si procederà al ritiro in autotutela, saranno altre le sedi che stabiliranno l’effettiva legittimità di questi atti. Non ci resta che registrare quanto evidentemente logori non avere più potere per una classe politica che continua a pensare a tutto tranne che alla tutela del bene comune”.