Sangalli: “dopo 7 mesi ancora un nulla di fatto per l’intero gruppo del vetro”

BARI - In vista dell’appuntamento di domani, 16 luglio, e data l'inerzia che ha contraddistinto questa vertenza nel 2015, il deputato pugliese L’Abbate (M5S) torna a chiedere al Ministero dello Sviluppo economico una netta presa di posizione con l’amministrazione straordinaria di gruppo
Sono trascorsi più di 7 lunghi mesi da quel lontano 10 dicembre 2014 in cui gli addetti della Manfredonia Vetro hanno dato il via alla loro protesta a seguito dello spegnimento anticipato del forno da parte del Patron Sangalli, rivelatosi un preludio alla dismissione del sito sipontino. Nonché  cinque mesi dall’ultimo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, rimandato di volta in volta, in più occasioni per volere di Friulia, la finanziaria della Regione Friuli Venezia Giulia guidata da Debora Serracchiani (PD). L’attesissimo nuovo appuntamento presso il dicastero del ministro Federica Guidi si terrà domani, giovedì 16 luglio: un tavolo dove sarà di vitale importanza comprendere l’atteggiamento e le intenzioni di tutti i soggetti coinvolti.

“L’inutile allungamento dei tempi e l'inerzia non hanno fatto altro che aggravare la situazione dell’intero gruppo Sangalli – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), autore dal 2013 di quattro interrogazioni parlamentari sullo stato di salute dell’azienda del vetro e dell’intero comparto – A Porto Nogaro il collegio sindacale si è sciolto, il Consiglio d’Amministrazione ha dato le dimissioni, è stato depositato in tribunale un bilancio parziale (al 30.11.2014) con perdite nell'ordine dei 27 milioni di euro e, ora, è giunta la quarta richiesta di concordato preventivo in bianco. I fornitori e I dipendenti non vengono pagati, con l’evidente rischio di un effetto domino. A Manfredonia, la società di revisione ed il collegio sindacale non hanno certificato il bilancio per il mancato accesso ai documenti incolpando ingiustamente i dipendenti in sciopero, agitazione che ha riguardato solo gli ultimi 20 giorni dello scorso anno. Anche qui, dipendenti e fornitori attendono invano da mesi di essere pagati. La holding del gruppo, Vetro Partecipazioni Srl – continua L’Abbate (M5S) – continua a rimanere una scatola vuota, con dentro due lussemburghesi al 50% e solamente 12.000 euro di capitale sociale e risulta, tuttora, inattiva”.

Nel documento di apertura e di richiesta del concordato in bianco di Sangalli Porto Nogaro, peraltro, viene riportato che “si sta preparando un piano per il rilancio dell’azienda con un eventuale finanziamento di 6 milioni di euro”.

“E non si sa neppure chi siano i soci finanziatori, dal momento che l’aumento di capitale di febbraio non è stato sottoscritto da nessuno – commenta il deputato pugliese 5 Stelle –  Siamo praticamente alla farsa, alla solita promessa basata sul nulla: l’impegno per l’aumento di capitale è superiore appena di un milione di euro a quello proposto dai russi della Glasswall nel 2013. Aumento di capitale che avrebbe dovuto risollevare le sorti dell’intero gruppo vetrario. Si continua, insomma, a discutere dei soliti argomenti dopo che Friulia ha aumentato il fido di 10 milioni di euro che, però, non si comprende a cosa siano serviti dato che né i fornitori né i dipendenti sono stati pagati. Che fine hanno fatto questi soldi? In definitiva – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – qui sembra che si stia facendo tutto il possibile per portare al fallimento l’intero gruppo Sangalli invece che rilanciarlo in quanto impresa strategica per il settore del vetro italiano. Ci auguriamo che il Ministero dello Sviluppo Economico prenda in mano la situazione e dia l’avvio all’amministrazione straordinaria di gruppo (procedura già conclusa con successo nella vertenza della Nuova Pansac), come da noi richiesto da mesi, nell’attesa che la nuova Giunta della Regione Puglia inizi finalmente a proferir parola in merito: gli operai della Sangalli Vetro Manfredonia rimangono in attesa. E noi siamo al loro fianco”.

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