TARANTO - "Resto convinto che quella di ieri sera sia una sentenza poco comprensibile. La prova che Cosima abbia contribuito all'omicidio non è stata minimamente raggiunta. E ora lei è disperata per il destino della figlia". Lo ribadisce all'ANSA l'avv. Franco De Jaco, che insieme all'avv. Luigi Rella difende Cosima Serrano, per la quale la Corte di assise di appello ha confermato la condanna all'ergastolo, così come per la figlia Sabrina Misseri, per l'uccisione di Sarah Scazzi.
LA CONFERMA DELLE CONDANNE - La Corte di Assise di appello di Taranto ha confermato ieri la condanna all'ergastolo nei confronti di Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri per l'omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana (Taranto) strangolata e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. La sentenza è stata emessa dopo tre giorni di camera di consiglio.
La Corte d'assise d'appello di Taranto ha confermato la condanna a otto anni di reclusione per Michele Misseri, marito di Cosima Serrano e padre di Sabrina, per concorso in soppressione di cadavere. Durante l'inchiesta Michele Misseri si era in un primo momento autoaccusato del delitto.
"Assassino". Così alcuni cittadini hanno apostrofato Misseri urlando dai balconi di un edificio che si affaccia sull'immobile che ospita la Corte d'assise d'appello di Taranto. Il contadino di Avetrana si é visto confermare la condanna a 8 anni di reclusione per la soppressione di cadavere della nipote al processo di secondo grado per l'omicidio di Sarah Scazzi.
LA CONFERMA DELLE CONDANNE - La Corte di Assise di appello di Taranto ha confermato ieri la condanna all'ergastolo nei confronti di Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri per l'omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana (Taranto) strangolata e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. La sentenza è stata emessa dopo tre giorni di camera di consiglio.
La Corte d'assise d'appello di Taranto ha confermato la condanna a otto anni di reclusione per Michele Misseri, marito di Cosima Serrano e padre di Sabrina, per concorso in soppressione di cadavere. Durante l'inchiesta Michele Misseri si era in un primo momento autoaccusato del delitto.
"Assassino". Così alcuni cittadini hanno apostrofato Misseri urlando dai balconi di un edificio che si affaccia sull'immobile che ospita la Corte d'assise d'appello di Taranto. Il contadino di Avetrana si é visto confermare la condanna a 8 anni di reclusione per la soppressione di cadavere della nipote al processo di secondo grado per l'omicidio di Sarah Scazzi.
L'agricoltore non ha lasciato dichiarazioni e, scortato dalla Polizia, ha lasciato l'aula subito dopo la lettura della sentenza.