BARI - “Alla luce dell’incontro avuto ieri con una parte significativa di comitati, associazioni e sindacati del mondo della scuola confermiamo la nostra opinione iniziale: il fronte contro il Ddl Istruzione è forte e compatto – lo dichiarano il deputato M5S della commissione cultura Giuseppe Brescia e gli otto consiglieri pentastellati in Regione Puglia - La campagna contro questo provvedimento è solo all’inizio e l’opposizione, che deve partire dal basso, si concretizzerà da settembre con la costituzione di un ampio fronte referendario sulla scuola e con diverse azioni di contrasto a partire dalle mozioni per i ricorsi alla Corte Costituzionale che presenteremo anche nella nostra regione già prima di agosto”.
Riguardo alle iniziative referendarie di questi giorni sul Ddl Istruzione si esprime il deputato barese Brescia “sono ad alto rischio fallimento e i quesiti attualmente depositati rischiano di rivelarsi una controproducente fuga in avanti e un boomerang per la battaglia di abrogazione della riforma di Renzi sulla scuola. I tempi necessari alla raccolta di firme sono troppo risicati, per votare nel 2016, sarebbe infatti necessario raccogliere 500mila firme certificate entro il 30 settembre 2015: una corsa contro il tempo che, con l'estate di mezzo, rischia di naufragare”.
“Una campagna che miri al raggiungimento del quorum – concludono i pentastellati - deve esser quanto più possibile coordinata e trasversale, al fine di coinvolgere tutte le componenti del mondo della scuola. Si tratta di una battaglia che vogliamo vincere e, dunque, non intendiamo compiere passi falsi”.
Riguardo alle iniziative referendarie di questi giorni sul Ddl Istruzione si esprime il deputato barese Brescia “sono ad alto rischio fallimento e i quesiti attualmente depositati rischiano di rivelarsi una controproducente fuga in avanti e un boomerang per la battaglia di abrogazione della riforma di Renzi sulla scuola. I tempi necessari alla raccolta di firme sono troppo risicati, per votare nel 2016, sarebbe infatti necessario raccogliere 500mila firme certificate entro il 30 settembre 2015: una corsa contro il tempo che, con l'estate di mezzo, rischia di naufragare”.
“Una campagna che miri al raggiungimento del quorum – concludono i pentastellati - deve esser quanto più possibile coordinata e trasversale, al fine di coinvolgere tutte le componenti del mondo della scuola. Si tratta di una battaglia che vogliamo vincere e, dunque, non intendiamo compiere passi falsi”.