Scuola a rischio corto circuito in Puglia: allarme M5S, “istituti senza dirigenti”

BARI - “Ad oggi circa un quinto degli istituti scolastici sono privi di dirigenti scolastici e, dunque, a settembre si dovrà ricorrere ancora una volta alla ‘toppa’ della figura del dirigente reggente, che avrà un incarico provvisorio. In Puglia saranno ben 79 i dirigenti “reggenti”, che si dovranno cioè occupare della gestione di più istituti” - lo afferma il deputato pugliese Giuseppe Brescia (M5S) membro della Commissione Cultura.

In base a quanto riportato in una articolo pubblicato da il Sole 24 Ore il15 luglio 2015, infatti, gli istituti scolastici che il prossimo anno avranno bisogno di ricorrere un dirigente ‘reggente’, perché privi di un titolare, sono oltre 1700, su un totale di 8123 scuole autonome, mentre 385 scuole sono sottodimensionate.

“Un problema - spiega il deputato cinque stelle - causato dal fatto che ci si è preoccupati di dare dei superpoteri ai presidi ma non ci si è preoccupati contestualmente di aumentare l'organico dei dirigenti scolastici. Questo provoca le cosiddette “reggenze” che causano per ovvie ragioni una gestione molto meno efficiente degli istituti.  In uno scenario caotico come questo non si può escludere che, tra l’altro, il dirigente scolastico tenderà a privilegiare l’istituto in cui è di ruolo rispetto a quello presso il quale è soltanto reggente”.

Secondo quanto previsto nel Ddl Istruzione, a decorrere dall'anno scolastico 2016/2017 sarà il dirigente scolastico a propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento “ci chiediamo - prosegue Brescia - come il Governo intenda assicurare in tempi brevi la copertura delle dirigenze vacanti, al fine di evitare un pericoloso cortocircuito”.

I cinque stelle hanno già depositato una interrogazione parlamentare chiedendo al Governo di spiegare le motivazioni in base alle quali non è ancora stato bandito il concorso per dirigenti scolastici, nonostante la scadenza del 31 dicembre 2014 prevista dal decreto legge 7 aprile 2014, n. 58. “Si tratta di un rinvio incomprensibile - conclude Brescia - che, soprattutto in regioni come Lombardia e Campania – a causa di sentenze del Tar e blocco delle immissioni in ruolo -, ha creato una situazione di totale instabilità e confusione. Rimaniamo in attesa di una risposta, al momento tutto tace”.

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