BARI - Questa mattina il sindaco di Bari Antonio Decaro ha partecipato alla cerimonia di commemorazione in occasione del 72° anniversario della strage di via Niccolò dell’Arca tenutasi in piazza Umberto in memoria dei 20 ragazzi barbaramente uccisi il 28 luglio 1943.
“Oggi siamo in piazza Umberto, a 72 anni di distanza con immenso onore abbiano ricordato le vittime della strage di via Niccolò dell'Arca – ha raccontato il sindaco -. Era il 25 luglio del 1943, all’indomani della caduta del fascismo, nella nostra città, venti giovani democratici furono trucidati dal fuoco di un reparto di soldati schierati sotto la sede del Partito Nazionale Fascista per il solo fatto di manifestare in un corteo pacifico diretto all’ingresso del carcere di Bari, dove si attendeva la scarcerazione di numerosi detenuti politici.
Quei ragazzi, poco più che bambini, avevano lottato con le armi della conoscenza, delle idee, dei valori di pace e giustizia per costruire un paese migliore. Erano qui per contribuire ad una storia nuova per questo paese, una storia di riscatto dopo gli orrori del ventennio fascista.
Per questo è importante ritrovarci in piazza Umberto, a rendere omaggio alla memoria dell’antifascismo barese e a testimoniare il comune impegno ad onorare la verità della storia e il coraggio della libertà.
La strage di via Niccolò dell’Arca è nel brevetto della medaglia al valor civile della città di Bari, a riprova del ruolo che la nostra città ha svolto negli anni in cui si costruirono le istituzioni democratiche e la Repubblica italiana. La nostra città, negli anni del fascismo e del dopoguerra, ha vissuto una stagione di impegno politico e protagonismo civile che l’ha resa laboratorio nazionale, e questo è un fatto di cui andare orgogliosi.
Dedichiamo questa giornata ad un uomo che ha fatto del ricordo e del valore della battaglia partigiana un impegno di vita. Giorgio Salamanna, che solo un mese fa ha lasciato questa città e questa regione orfana di una figura di riferimento importante per la storia democratica del nostro Paese. Alla sua memoria facciamo la promessa di continuare a celebrare cerimonie come questa, perché sta nel ricordo di chi siamo la forza dei cittadini che vogliamo essere e delle istituzioni che vogliamo rappresentare”.
“Oggi siamo in piazza Umberto, a 72 anni di distanza con immenso onore abbiano ricordato le vittime della strage di via Niccolò dell'Arca – ha raccontato il sindaco -. Era il 25 luglio del 1943, all’indomani della caduta del fascismo, nella nostra città, venti giovani democratici furono trucidati dal fuoco di un reparto di soldati schierati sotto la sede del Partito Nazionale Fascista per il solo fatto di manifestare in un corteo pacifico diretto all’ingresso del carcere di Bari, dove si attendeva la scarcerazione di numerosi detenuti politici.
Quei ragazzi, poco più che bambini, avevano lottato con le armi della conoscenza, delle idee, dei valori di pace e giustizia per costruire un paese migliore. Erano qui per contribuire ad una storia nuova per questo paese, una storia di riscatto dopo gli orrori del ventennio fascista.
Per questo è importante ritrovarci in piazza Umberto, a rendere omaggio alla memoria dell’antifascismo barese e a testimoniare il comune impegno ad onorare la verità della storia e il coraggio della libertà.
La strage di via Niccolò dell’Arca è nel brevetto della medaglia al valor civile della città di Bari, a riprova del ruolo che la nostra città ha svolto negli anni in cui si costruirono le istituzioni democratiche e la Repubblica italiana. La nostra città, negli anni del fascismo e del dopoguerra, ha vissuto una stagione di impegno politico e protagonismo civile che l’ha resa laboratorio nazionale, e questo è un fatto di cui andare orgogliosi.
Dedichiamo questa giornata ad un uomo che ha fatto del ricordo e del valore della battaglia partigiana un impegno di vita. Giorgio Salamanna, che solo un mese fa ha lasciato questa città e questa regione orfana di una figura di riferimento importante per la storia democratica del nostro Paese. Alla sua memoria facciamo la promessa di continuare a celebrare cerimonie come questa, perché sta nel ricordo di chi siamo la forza dei cittadini che vogliamo essere e delle istituzioni che vogliamo rappresentare”.