Taranto Calcio: situazione in alto mare, cordata imprenditori rinuncia ad acquisto

di Francesco Loiacono - La cordata di imprenditori capeggiata da Castria e Di Cosola ha rinunciato ad acquistare il Taranto calcio, svolta purtroppo negativa. Sembrava tutto fatto per il passaggio di proprietà ma sono sorti problemi insormontabili. Infatti si sono rivelati determinanti i numerosi debiti che l'ex presidente dei rossoblu pugliesi Campitiello ha lasciato come personale fardello alla fondazione Taras dei tifosi del Taranto. E così dopo quasi un mese di trattative tra la cordata e la fondazione tutto è saltato.

Ma i tifosi del Taranto non si arrendono e presenteranno ugualmente la domanda per il ripescaggio in Lega pro entro il termine del 27 luglio alle 19. Il problema grosso però è che la domanda stessa sarà incompleta e con poche possibilità di essere accolta. Infatti la fondazione dei tifosi non possiede la liquidità indispensabile per il salto di categoria, cioè i 250000 euro di fideiussione ed i 500000 euro per la tassa a fondo perduto da versare alla federazione italiana gioco calcio. Secondo indiscrezioni si sta cercando un grosso sponsor a Taranto per reperire queste notevoli somme di denaro. Sembra inoltre che per la parte economica ci sia tempo fino al 4 agosto quando il Consiglio Federale dovrebbe decidere in modo definitivo i ripescaggi in Lega pro.

Situazione perciò difficile ed ingarbugliata all’improvviso per il Taranto che per il momento dovrà giocare in serie D, c’è qualche piccola speranza ma non è semplice sbrogliare in positivo questa intricata matassa. Si spera nell’arrivo di qualche imprenditore importante.