STATTE - Nella pomeriggio di ieri i Carabinieri della Stazione di Statte (Ta) hanno arrestato, in flagranza del reato di tentato furto di condutture in plastica utilizzate per l’irrigazione dei campi, tre cittadini rumeni, residenti nel comune di Massafra.
I tre infatti, un 46enne, un 37enne ed un 36enne, tutti incensurati, sono stati sorpresi dagli operanti all’interno di un terreno, ubicato in agro di Statte, mentre erano intenti a tagliare delle tubature in pvc, armati di motosega e seghetto. Nella circostanza, i malfattori avevano già provveduto a frazionare condutture irrigue, per complessivi 10.000 metri lineari, riducendole in spezzoni della lunghezza di 2/3 metri ciascuno, pronti per essere caricati su l’autocarro in loro uso, con il quale erano giunti sul posto.
In considerazione di quanto sopra, i tre individui sono stati bloccati e dichiarati in stato d’arresto, mentre l’automezzo e le attrezzature in loro uso venivano sequestrati.
Le condotte idriche in questione, oramai irrimediabilmente danneggiate, erano di proprietà di un imprenditore agricolo che conduceva in affitto i terreni su cui si trovavano. Le stesse, del valore di circa 20.000 euro, sarebbero state rivendute per poche centinaia di euro sul mercato nero, che oltre ai più remunerativi materiali metallici, in particolare il rame, ricetta anche materiali plastici riciclabili.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, su disposizione del P.M. di turno sono stati associati presso la Casa Circondariale del capoluogo jonico.
I tre infatti, un 46enne, un 37enne ed un 36enne, tutti incensurati, sono stati sorpresi dagli operanti all’interno di un terreno, ubicato in agro di Statte, mentre erano intenti a tagliare delle tubature in pvc, armati di motosega e seghetto. Nella circostanza, i malfattori avevano già provveduto a frazionare condutture irrigue, per complessivi 10.000 metri lineari, riducendole in spezzoni della lunghezza di 2/3 metri ciascuno, pronti per essere caricati su l’autocarro in loro uso, con il quale erano giunti sul posto.
In considerazione di quanto sopra, i tre individui sono stati bloccati e dichiarati in stato d’arresto, mentre l’automezzo e le attrezzature in loro uso venivano sequestrati.
Le condotte idriche in questione, oramai irrimediabilmente danneggiate, erano di proprietà di un imprenditore agricolo che conduceva in affitto i terreni su cui si trovavano. Le stesse, del valore di circa 20.000 euro, sarebbero state rivendute per poche centinaia di euro sul mercato nero, che oltre ai più remunerativi materiali metallici, in particolare il rame, ricetta anche materiali plastici riciclabili.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, su disposizione del P.M. di turno sono stati associati presso la Casa Circondariale del capoluogo jonico.