Tasse, Renzi: “abbiamo fatto un patto con gli italiani”
"E' un patto con gli italiani. Abbiamo sempre detto che finalmente dopo tanti anni di immobilismo si può. Abbiamo iniziato con gli 80 euro, l'Irap. Se le riforme andranno avanti e credo che lo faranno, nel 2016 via tutte le tasse sulla prima casa, nel 2017 via una buona parte dell'Ires, nel 2018 scaglioni Irpef". Lo sostiene il presidente del Consiglio Matteo Renzi al Tg2.
Dove si troveranno i 50 miliardi di tagli alle tasse per i prossimi 5 anni? Renzi assicura che le risorse ci saranno: "abbiamo già iniziato. La possibilità di farcela è evidente. E' un piano - spiega in un'intervista al Tg2 - che stiamo studiando da almeno sei mesi". "I numeri per portare a casa questo risultato - ha aggiunto il premier - , continuando ad abbassare il debito perchè altrimenti i nostri figli dovranno continuare a pagare le nostre colpe e non è giusto, ci sono a condizione che il Parlamento continui a lavorare con intensità".
"Dobbiamo essere decisi in Ue, ma anche capaci di sbloccare le opere pubbliche in Italia", aggiunge Renzi puntando il dito sulle "notizie che leggiamo su giudici che bloccano aziende o appalti".
"2014. Primo atto del governo: 80 euro al mese a dieci milioni di italiani. 2015. Eliminazione della componente Costo del lavoro da Irap. 2016. Via IMU e Tasi sulla prima casa. 2017. Giù Ires. 2018. Irpef e pensioni minime. Questo è il nostro percorso: 50 miliardi di euro di riduzione tasse in cinque anni". Lo scrive su Facebook Matteo Renzi. "Uno shock fiscale che rottama l'idea del Pd come partito delle tasse. E che vuole restituire fiducia agli italiani e competitività all'Italia", sottolinea.
La riduzione delle tasse, ribadisce il premier, verrà fatta "sempre mantenendo il rispetto dei parametri di Maastricht e del 3%, per una questione di serietà con i mercati e con l'Europa". "Lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo, lo faremo assieme a chi vuole bene all'Italia, con buona pace dei gufi e dei disfattisti", conclude.
CIVATI: "E' COME BERLUSCONI" - "Quella di Renzi non è più neppure un'evoluzione del berlusconismo, è Berlusconi". Lo dice Pippo Civati da Firenze nell'ultima giornata del Politicamp, commentando quella che alcuni quotidiani definiscono oggi la 'rivoluzione' di Renzi.
"E' il titolo di tutti i giornali da due anni", aggiunge Civati, ma "le condizioni degli italiani non sono cambiate. Renzi dice che noi siamo dei nemici perché non siamo possibili ma improbabili: secondo me è improbabile lui e sempre di più", conclude.
Dove si troveranno i 50 miliardi di tagli alle tasse per i prossimi 5 anni? Renzi assicura che le risorse ci saranno: "abbiamo già iniziato. La possibilità di farcela è evidente. E' un piano - spiega in un'intervista al Tg2 - che stiamo studiando da almeno sei mesi". "I numeri per portare a casa questo risultato - ha aggiunto il premier - , continuando ad abbassare il debito perchè altrimenti i nostri figli dovranno continuare a pagare le nostre colpe e non è giusto, ci sono a condizione che il Parlamento continui a lavorare con intensità".
"Dobbiamo essere decisi in Ue, ma anche capaci di sbloccare le opere pubbliche in Italia", aggiunge Renzi puntando il dito sulle "notizie che leggiamo su giudici che bloccano aziende o appalti".
"2014. Primo atto del governo: 80 euro al mese a dieci milioni di italiani. 2015. Eliminazione della componente Costo del lavoro da Irap. 2016. Via IMU e Tasi sulla prima casa. 2017. Giù Ires. 2018. Irpef e pensioni minime. Questo è il nostro percorso: 50 miliardi di euro di riduzione tasse in cinque anni". Lo scrive su Facebook Matteo Renzi. "Uno shock fiscale che rottama l'idea del Pd come partito delle tasse. E che vuole restituire fiducia agli italiani e competitività all'Italia", sottolinea.
La riduzione delle tasse, ribadisce il premier, verrà fatta "sempre mantenendo il rispetto dei parametri di Maastricht e del 3%, per una questione di serietà con i mercati e con l'Europa". "Lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo, lo faremo assieme a chi vuole bene all'Italia, con buona pace dei gufi e dei disfattisti", conclude.
CIVATI: "E' COME BERLUSCONI" - "Quella di Renzi non è più neppure un'evoluzione del berlusconismo, è Berlusconi". Lo dice Pippo Civati da Firenze nell'ultima giornata del Politicamp, commentando quella che alcuni quotidiani definiscono oggi la 'rivoluzione' di Renzi.
"E' il titolo di tutti i giornali da due anni", aggiunge Civati, ma "le condizioni degli italiani non sono cambiate. Renzi dice che noi siamo dei nemici perché non siamo possibili ma improbabili: secondo me è improbabile lui e sempre di più", conclude.