LECCE - Si è tenuto ieri sera a Corigliano D'otranto il primo tavolo tecnico multidisciplinare sul tema Xylella organizzato dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. Al tavolo a cui hanno partecipato anche esperti di fama internazionale quali prof. Cristos Xyloyannis ed il prof. Marco Scortichini, batteriologo che da oltre 20 studia la Xylella, sono emersi studi “molto interessanti” per il problema fitosanitario degli ulivi salentini affetti dal CoDiRO (complesso del disseccamento rapido). A introdurre i lavori è stato l'agronomo salentino Cristian Casili, consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, che segue la problematica dal 2013. Presente anche l’eurodeputata M5S Rosa D'Amato, tra i promotori di questo tavolo che segue quello già fatto a Bruxelles qualche mese fa.
Nel corso dell’incontro il consigliere Casili ha riferito di “alcuni risultati, seppur provvisori, delle ricerche di campo dei ricercatori che fanno ben sperare”. In particolare le ricerche del Prof. Scortichini del CRA di Caserta e di Copagri e l'università di Foggia che attraverso l'utilizzo di microorganismi e microelementi distribuiti per via fogliare, radicale e sul tronco, dopo pochi mesi dall'inizio delle prove hanno dimostrato che il trattamento su piante con evidenti sintomi di disseccamento diffuso sul chioma e presenza di xylella hanno avuto una regressione. “Queste prove sperimentali – ha proseguito Casili - fanno ben sperare nel controllo e gestione di Xylella fastidiosa senza ricorrere ad inutili e dannosi programmi di eradicazione”.
“Emiliano aveva promesso un tavolo di lavoro sul tema che non c’è mai stato ed anche questa volta ci abbiamo pensato noi - dichiarano i consiglieri regionali pentastellati - adesso proporremo al governo regionale un allargamento della ricerca ad altri profili professionali come fisiologi e batteriologi la cui presenza è essenziale per comprendere la complessità del fenomeno. L'approccio dovrà essere di tipo multidisciplinare ed in questo devono essere coinvolti anche tutti gli attori locali che vivono sulla propria pelle questa importante fitopatia, oltre all'università di Lecce che deve essere urgentemente accreditata al fine di monitorare ed effettuare le analisi in loco”.
Nel corso dell’incontro il consigliere Casili ha riferito di “alcuni risultati, seppur provvisori, delle ricerche di campo dei ricercatori che fanno ben sperare”. In particolare le ricerche del Prof. Scortichini del CRA di Caserta e di Copagri e l'università di Foggia che attraverso l'utilizzo di microorganismi e microelementi distribuiti per via fogliare, radicale e sul tronco, dopo pochi mesi dall'inizio delle prove hanno dimostrato che il trattamento su piante con evidenti sintomi di disseccamento diffuso sul chioma e presenza di xylella hanno avuto una regressione. “Queste prove sperimentali – ha proseguito Casili - fanno ben sperare nel controllo e gestione di Xylella fastidiosa senza ricorrere ad inutili e dannosi programmi di eradicazione”.
“Emiliano aveva promesso un tavolo di lavoro sul tema che non c’è mai stato ed anche questa volta ci abbiamo pensato noi - dichiarano i consiglieri regionali pentastellati - adesso proporremo al governo regionale un allargamento della ricerca ad altri profili professionali come fisiologi e batteriologi la cui presenza è essenziale per comprendere la complessità del fenomeno. L'approccio dovrà essere di tipo multidisciplinare ed in questo devono essere coinvolti anche tutti gli attori locali che vivono sulla propria pelle questa importante fitopatia, oltre all'università di Lecce che deve essere urgentemente accreditata al fine di monitorare ed effettuare le analisi in loco”.