A Galatina la Notte della Cultura

GALATINA - Il tema scelto quest'anno è la "cultura dei luoghi" e in questo libro i luoghi e le culture sono tanti davvero... Il volume. Una ragazza lascia una Jugoslavia incerta per la florida Germania, ma torna per morire in un'imboscata tra i monti dell'Erzegovina. Uno skipper salpa da Rovigno per la laguna veneta col suo equipaggio male assortito. Una anziana donna ebrea, inseguita dal suono degli scarponi chiodati, esita tra Vienna e Zurigo, tra soccombere e sopravvivere.

Attraverso l'Europa e l'Italia, percorrendo la Pianura padana dai valichi della Slovenia al traforo del Monte Bianco, fino alla dimensione, appena pensabile, della conquista degli spazi interstellari, si snodano storie di vita e di vite. Ma, di fatto, la vita resa l'ombra di un sogno fuggente, che lascia tra le dita il senso di un perenne inseguimento di qualcosa a volte solo immaginato. Anche se questo qualcosa non c'era, però, la rincorsa non è mai inutile: da un lato potremo aver trovato, anche solo dentro di noi, ciò che non pensavamo di cercare, dall'altro, veri campioni di noi stessi, al fischio dell'arbitro sapremo di aver giocato l'unica partita possibile.

Vero leitmotiv di tutti i brani, una frontiera tra uomini (e donne) in cui è perennemente incastrata una Svizzera asettica e neutrale dove rifugiarti quando sei stanco, affamato, perseguitato. Insomma, tra l'attesa di un possibile nemico e la resa dei conti finale, in cui l'ufficiale mite e paziente in un singolo e unico gesto di violenza riscatta decenni di umiliazioni, venti racconti in cui i protagonisti sono sempre ad un passo dal successo della loro impresa e rischiano di cadere, come Dorando Pietri, ad un metro dal traguardo. Racconti scaglionati nell'arco di quasi un quarto di secolo, anni in cui tutto è cambiato, dalla tecnologia alla geopolitica. E soprattutto sono cadute molte dogane, anche se la più crudele è quella che resta dentro di noi.

L'autore. Archeologo, Paolo Güll ha vissuto in molti luoghi e fatto molti lavori prima di approdare all'Università del Salento dove insegna. Ha iniziato a scrivere durante il servizio di leva (sottraendo tempo ad una tesi di laurea da ultimare nelle ore libere), un'esperienza preziosa (la leva) che da allora gli fa guardare gerarchie e disciplina con occhio ironico ma attento. È autore anche di un discreto numero di pubblicazioni di tipo accademico che non rivestono alcun interesse per i lettori di questi racconti, che potranno piuttosto essere incuriositi da alcuni scritti di politica dei beni culturali, inopportunamente sepolti nel web, ma che una rapida ricerca in rete può facilmente riesumare.

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