L’uomo, dopo avere eseguito un intervento veterinario nella notte, era appena arrivato a casa a bordo della sua auto e stava scaricando la spesa e del materiale di lavoro. Mentre entranva nel l’androne di casa, l’aggressore si è scagliato contro di lui aggredendolo violentemente, urlandogli delle parole incomprensibili e cercando di rubargli il borsello che aveva a tracolla.
Lo ha strattonato colpendolo con pugni e calci, ma il veterinario, è riuscito comunque a divincolarsi e a spingerlo fuori dal l’androne e chiudere il portone lasciandolo fuori.
A quel punto l’aggressore tentava di sfondare il portone, ma l’uomo riusciva a dare l’allarme chiamando il 112 che ha subito mandato una pattuglia. Dopo pochi minuti, grazie anche alle descrizioni fornite dalla vittima, i militari sono riusciti a rintracciare l’aggressore in Piazza Bozzolo che veniva riconosciuto dalla vittima ed arrestato.
In caserma, dopo qualche ora e durante la permanenza nelle camere di sicurezza, l’arrestato ha compiuto atti di autolesionismo con l'intento di accusare ingiustamente i militari ma lo smartphone di un Carabiniere ha smascherato la messa in scena.
A fronte delle ferite, i Carabinieri hanno dunque chiamato il 118 per soccorrere l’arrestato e prestargli le cure del caso. Durante tali operazioni il rumeno ha raccontato falsamente al personale del 118 di essere stato picchiato dai Carabinieri e rivolgendosi ad un Carabiniere lì presente gli diceva che “l’avrebbe pagata cara”, ignaro del fatto che i militari avessero videoregistrato tutta la scena. Dopo le cure l’aggressore ha cercato di impedire ai medici del 118 di uscire dalla camera di sicurezza se prima non fornivano le loro generalità .
Per questo oltre che di tentata rapina, ubriachezza e disturbo delle occupazioni e del riposo, dovrà rispondere anche di simulazione di reato, calunnia, violenza a pubblico ufficiale, violenza privata, ingiuria aggravata.
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