TRANI - Il titolare dell'azienda agricola di Andria in cui lavorava Paola Clemente, la bracciante tarantina 49enne tragicamente morta nei campi il 13 luglio, è indagato dalla Procura di Trani.
Nell'indagine per omicidio colposo ed omissione di soccorso era finora indagato l'autista del gruppo di braccianti di cui faceva parte Paola. L'avviso di garanzia è stato notificato in vista dell'incarico per la riesumazione del corpo e per l'autopsia che sarà affidato domani dal pm.
Intanto la procura di Matera ha aperto un'indagine conoscitiva - senza reati né indagati - per accertare le cause del malore che il 5 agosto ha colpito il bracciante tarantino di 42 anni, Arcangelo De Marco, ricoverato in coma a Potenza. E' quanto si apprende dopo che il pm di Trani, Alessandro Pesce, che indaga sulla morte della Clemente, ha avuto contatti con la procura lucana.
Dalle indagini emerge che De Marco ha accusato il malore mentre lavorava nel Metapontino, non ad Andria.
Rendere più severa la legge contro il caporalato, colpendo non solo i caporali ma anche gli imprenditori che si rivolgano ad essi (oggi non è previsto) e applicare il reato di associazione di tipo mafioso anche per chi utilizza lo sfruttamento del lavoro come mezzo per perseguire le finalità proprie delle associazioni criminali, utilizzando questo metodo in modo continuativo e con intimidazioni. E' quanto chiedono di fare politici e sindacalisti e il sottosegretario alla Giustizia Ferri.
Nell'indagine per omicidio colposo ed omissione di soccorso era finora indagato l'autista del gruppo di braccianti di cui faceva parte Paola. L'avviso di garanzia è stato notificato in vista dell'incarico per la riesumazione del corpo e per l'autopsia che sarà affidato domani dal pm.
Intanto la procura di Matera ha aperto un'indagine conoscitiva - senza reati né indagati - per accertare le cause del malore che il 5 agosto ha colpito il bracciante tarantino di 42 anni, Arcangelo De Marco, ricoverato in coma a Potenza. E' quanto si apprende dopo che il pm di Trani, Alessandro Pesce, che indaga sulla morte della Clemente, ha avuto contatti con la procura lucana.
Dalle indagini emerge che De Marco ha accusato il malore mentre lavorava nel Metapontino, non ad Andria.
Rendere più severa la legge contro il caporalato, colpendo non solo i caporali ma anche gli imprenditori che si rivolgano ad essi (oggi non è previsto) e applicare il reato di associazione di tipo mafioso anche per chi utilizza lo sfruttamento del lavoro come mezzo per perseguire le finalità proprie delle associazioni criminali, utilizzando questo metodo in modo continuativo e con intimidazioni. E' quanto chiedono di fare politici e sindacalisti e il sottosegretario alla Giustizia Ferri.