Marianna Cataldi presenta il suo nuovo album "The power of passion". "Sanremo? Io non mi arrendo"’


di Marco Masciopinto - E’ la voce della sigla de ‘L’Isola dei famosi’ e ha da poco pubblicato il nuovo album “The Power Of Passion’’.Lei è Marianna Cataldi, cantautrice e compositrice di Taranto apprezzata non solo in Italia ma anche all’estero. Nella sua voce raffinata convivono la leggerezza del pop, la passionalità del soul e la corposità di un soprano lirico. Marianna Cataldi è conosciuta per essere stata la voce della celebre colonna sonora nel film Disney ‘’Mulan’’, cantando il brano "Molto onore ci darai".

Qual è la differenza che troviamo all'interno di questo disco rispetto ai tuoi precedenti lavori?
Questo è un lavoro più maturo , più fedele, coraggioso e di carattere, senza compromessi di nessun genere. Sono stata finalmente e completamente me stessa, libera di cantare nel mio stile personale e mescolando diversi stili con le melodie che più ho amato nella mia vita, e che tutto il mondo conosce. E poi c’è la mia versione cantata della sonata per pianoforte AL CHIARO DI LUNA di Beethoven, che ho depositato come MORIR D’AMOR, rielaborandola per voce ed orchestra, ed è un mio fiore all’occhiello, visto che il brano è stato scelto da Corrado Giordani, coreografo della nazionale italiana di pattinaggio sul ghiaccio, per i nostri campioni italiani, la coppia di artistico sul ghiaccio, composta da Valentina Marchei e Ondrej Hotarek, che da quest’inverno lo interpreterà nelle più grandi e prestigiose competizioni sportive a livello mondiale, e quindi un ascolto in mondovisione di questa versione.

Che sensazioni hai provato nel lavorare con la Budapest Scoring Symphonic Orchestra?
Lavorare con il supporto di una grande orchestra sinfonica all’inizio mette sempre un po’ di soggezione e vedere tutti quei maestri schierati incute timore, ma poi quando iniziano a suonare le prime note, ti scoppia il cuore e ti rendi conto che il tuo sogno sta diventando realtà, che tutti quei meravigliosi professionisti sono lì proprio per te, per collaborare al tuo album e far nascere emozioni, e diventiamo un tutt’uno, ci compenetriamo tra armonie e melodie così trascinanti, che è come andare in trance, la mia essenza si solleva da terra, e l’anima respira il divino cantando.

Com'è nata la collaborazione con l'etichetta Sony tedesca?
La mia etichetta ha mandato per caso ad una etichetta classica tedesca un preascolto per sapere se nel mercato tedesco, a differenza di quello italiano, ci fosse posto per questo crossover vocale tra pop, soul e un po’ di lirica, che canta famosissimi temi d’amore di colonne sonore, e la “SOLO MUSICA” lo ha fatto ascoltare alla SONY tedesca e anche alla Naxos, prestigiosa etichetta classica internazionale, ed entrambi hanno deciso di distribuire volentieri il mio album, la prima nei territori di lingua tedesca, e la seconda nel resto del mondo. Nessun è mai profeta in patria, è il caso di dire.


In Italia è stato difficile trovare una major interessata a produrti?
La produzione non è importante che sia di una Major, le major sono importanti per la forza che hanno nella promozione e nella distribuzione, ma se non capiscono appieno l’artista e lo vogliono stravolgere, oppure non credono che il suo prodotto possa essere apprezzato dagli Italiani o che non sia un prodotto commercialmente radiofonico, è difficile che la collaborazione abbia inizio.

Cosa pensi dei talent?
Penso che sia rimasta, dopo Sanremo, l’unica vetrina che le case discografiche usino per fare uscire i propri giovani, e fin qui tutto bene, se non fosse che a volte la spettacolarizzazione finisce per andare oltre la qualità artistica e anche la dignità umana. Qualcuno valido però ogni tanto esce, gli altri invece sono trattati come carne da macello, utili solo ai fini dell’audience, e molti di loro poi spariscono nel niente assoluto, bruciandosi. Non si discute sul fatto che ci si debba mettere in gioco, ma sul fatto che si maneggia la vita degli altri per fare spettacolo. Ci vorrebbe molto più rispetto…

Ti piacerebbe partecipare al Festival di Sanremo?
Eccome… ormai si può dire che sono 2 secoli che ci provo con Sanremo, ed ogni volta è una gran delusione, eppure dietro c’è sempre stato un progetto discografico, ma forse per i giudici non era abbastanza interessante. Ci riproverò anche quest’anno, naturalmente. Io non mi arrendo!