BARI - Una crescita comprovata dal numero di sequestri. Sono 520, 200 in più rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, infatti, i documenti falsi scoperti da inizio 2015 durante i normali controlli delle guardie di confine della regione IV in Svizzera. La maggior parte di essi, 478, era contraffatta, gli altri falsificati nel contenuto o provenienti da furti in bianco, come segnalato dalla stampa del paese oltreconfine proprio in data di oggi. Ci sono titoli di viaggio per stranieri italiani, ma anche permessi di soggiorno che, per effetto degli accordi di Schengen, conferiscono il diritto di varcare molte frontiere europee.
Un altro fenomeno riguarda i documenti autentici ma non appartenenti alla persona che li usa per identificarsi: i trafficanti di esseri umani, infatti, dispongono spesso di riserve e consegnano a clandestini passaporti con foto il più possibile somiglianti. La qualità delle contraffazioni, ha spiegato ai media elvetici lo specialista delle guardie di confine Fausto Buletti, è molto buona e sono già stati copiati anche i passaporti biometrici, dove solo il microchip rimane un ostacolo insormontabile. Il costo può arrivare alle migliaia di euro.
Un vero e proprio boom, dunque, per quanto è dato da capire, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che impone alle forze dell'ordine una maggiore attenzione nei controlli poiché i documenti falsi non sono utilizzati solo per cercare di varcare i confini, ma anche per molteplici tipi di attività illecite, tra tutti le truffe nei confronti di ignari consumatori.
Un altro fenomeno riguarda i documenti autentici ma non appartenenti alla persona che li usa per identificarsi: i trafficanti di esseri umani, infatti, dispongono spesso di riserve e consegnano a clandestini passaporti con foto il più possibile somiglianti. La qualità delle contraffazioni, ha spiegato ai media elvetici lo specialista delle guardie di confine Fausto Buletti, è molto buona e sono già stati copiati anche i passaporti biometrici, dove solo il microchip rimane un ostacolo insormontabile. Il costo può arrivare alle migliaia di euro.
Un vero e proprio boom, dunque, per quanto è dato da capire, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che impone alle forze dell'ordine una maggiore attenzione nei controlli poiché i documenti falsi non sono utilizzati solo per cercare di varcare i confini, ma anche per molteplici tipi di attività illecite, tra tutti le truffe nei confronti di ignari consumatori.
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