di Piero Chimenti - Mercoledì sera nella terrazza Nardina nel Quartiere delle ceramiche di Grottaglie, si è parlato di solidarietà nel nome del Cuamm (Collegio Universitario Aspiranti Medici Missionari) del Salento, rappresentata da Susanna Coccioli insieme al fotografo Marco de Nicolò per la Marco Polo, a sensibilizzare sul dramma della povertà dell'Africa, in particolare in Uganda.
Dopo una breve introduzione della "padrona di casa" Adina L'Assaninato, la Dott.ssa Coccioli, ha presentato qual'è da sempre lo scopo del Cuamm fin dal 1950, quello cioè di raggiungere i posti remoti dell'Africa e garantire la salute, lavorando all'interno del sistema sanitario nazionale dei sette Paesi in cui operano (Etiopia, Uganda, Tanzania, Angola, Monzabico, Sud Sudan, Sierra Leone), per combattere su tutti la mortalità data materna oltre all'hiv. Per raggiungere questo obiettivo, hanno stretto una sinergia con l'associazione Marco Polo (ha promuove l'incontro con persone nei Paesi con culture differenti), che con l'acquisto di libri fotografici, collaborano per l'acquisto di moto-ambulanze affinché i soccorsi possano essere più incisi nei villaggi più isolati.
Per osservare in una prospettiva "locale" il fenomeno del dramma degli immigrati, è stato dato spazio all'Associazione grottagliese Babele, per voce di Angela Todaro, che dopo i ringraziamenti di rito a coloro che hanno reso questo progetto realizzabile, ha raccontato come sia cambiato negli anni, il loro modus operandi, dall'accoglienza delle donne sole con figli ai minori stranieri non accompagnati, in quanto più a rischio. Nel suo intervento infine ha sottolineato come sia possibile favorire l'integrazione degli stranieri nella comunità con il dialogo, affinché possano "crollare" il senso corrisposto del "sospetto".