di Davide Abrescia - C’è qualcosa di Juve nel nuovo Milan. La squadra rossonera, reduce da un ottavo ed un decimo posto, somiglia alla prima Juve di Antonio Conte, reduce da due settimi posti. Il serbo a tratti assomiglia spesso ad Antonio Conte, il primo obbiettivo di Gallian per ripartire. Poi la scelta della nazionale ha guastato i piani del Ad Rossonero. La scelta della dirigenza milanese, alla fine, è finita sul Mihaijlovic. Forse l’uomo che più somiglia ad Antonio Conte. Una scelta mirata a risvegliare l’orgoglio rossonero, svanito negli ultimi anni. Come la fame di vittoria e di successi, ciò che ha contraddistinto il glorioso Milan.
La parola chiave della nuova gestione targata Miha è: orgoglio. La mission: risvegliare l’orgoglio. Un po' ciò che fece Antonio Conte con la sua Juve, quella che poi vinse lo scudetto per tre anni consecutivi. Il processo fu lo stesso, un processo di ricostruzione, lento ed efficace. Culminato dalla vittoria in Italia e poi dalla finale in Champions con Max Allegri, stratega sulle tracce tattiche lasciate da mister Conte. Sinisa spera di ripercorrere le stesse orme dell’allenatore salentino.
Intanto il serbo parte dai giovani: Romagnoli, su tutti. Come fece Conte lanciando Bonucci. Le scelte del nuovo Milan rappresentano una totale frattura con il Milan di qualche mese fa. Giocatori dinamici, intensità e volti nuovi: Ely, Romagnoli, Bertolacci, Luiz Adriano e Bacca. Mihaijlovic è stato chiaro con i suoi: non esistono gerarchie, nomi pesanti, ricordi passati. Per lui conta il presente, conta vincere. Ed anche per questo in conferenza stampa cita una frase celebre di stampo Juve:”Vincere non è importante, è l’univa cosa che conta”. I presupposti sono ottimi e la somiglianza con la Juventus fa ben sperare. Insomma, Miha male...
La parola chiave della nuova gestione targata Miha è: orgoglio. La mission: risvegliare l’orgoglio. Un po' ciò che fece Antonio Conte con la sua Juve, quella che poi vinse lo scudetto per tre anni consecutivi. Il processo fu lo stesso, un processo di ricostruzione, lento ed efficace. Culminato dalla vittoria in Italia e poi dalla finale in Champions con Max Allegri, stratega sulle tracce tattiche lasciate da mister Conte. Sinisa spera di ripercorrere le stesse orme dell’allenatore salentino.
Intanto il serbo parte dai giovani: Romagnoli, su tutti. Come fece Conte lanciando Bonucci. Le scelte del nuovo Milan rappresentano una totale frattura con il Milan di qualche mese fa. Giocatori dinamici, intensità e volti nuovi: Ely, Romagnoli, Bertolacci, Luiz Adriano e Bacca. Mihaijlovic è stato chiaro con i suoi: non esistono gerarchie, nomi pesanti, ricordi passati. Per lui conta il presente, conta vincere. Ed anche per questo in conferenza stampa cita una frase celebre di stampo Juve:”Vincere non è importante, è l’univa cosa che conta”. I presupposti sono ottimi e la somiglianza con la Juventus fa ben sperare. Insomma, Miha male...
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