Manca: “No a tagli scriteriati in sanità che penalizzano i meno abbienti”


di Redazione - Di seguito, una nota di Luigi Manca, consigliere regionale del Movimento Schittulli-Area Popolare e vicepresidente della III Commissione Sanità.
“Il diritto alla Salute è garantito dalla Costituzione, ma i tagli annunciati da Matteo Renzi, con atteggiamento arrogante da maestrino nei confronti dei medici considerati come degli scolaretti da inquadrare e bacchettare, rischiano seriamente di lederlo e comprometterlo. Piuttosto che intervenire sui veri sprechi - prevedere ricoveri standardizzati per ogni patologia; istituire finalmente la Centrale unica di acquisti da tempo immemorabile annunciata, promessa e mai realizzata; premiare, sostenere e incentivare il pubblico e il privato che valgono e rendono servizi e prestazioni eccellenti per la collettività, e depennare quelle strutture che non garantiscono né efficienza né qualità; ridurre la mobilità passiva cresciuta negli ultimi anni in maniera esponenziale (in particolare per oncologia e ortopedia) pubblicizzando e garantendo maggiori risorse alle strutture che funzionano e sono continuamente penalizzate da vincoli di budget e posti letto; ridurre il numero e il lavoro delle tante Commissioni Inps inutili che alimentano solo burocrazia e sottopongono pazienti con determinate patologie a stress snervanti, per fare solo degli esempi – si vuole imporre al medico quale esame specialistico prescrivere e quale meno, con minacce e ricadute dirette sulla sua persona e sul suo ruolo. Senza alcuna tutela da parte dello Stato sul piano legale, come avviene per altre professioni con ben altra considerazione.

Il risultato fin troppo prevedibile, non avendo la categoria capacità divinatorie - e anche un semplice mal di testa potrebbe essere indice di una patologia ad alto rischio – sarà l’ulteriore intasamento dei Pronto Soccorso, e l’accentuarsi della forbice tra chi potrà permettersi comunque esami specialistici a proprie spese e chi sarà costretto a rinunciarci per ragioni economiche. Anche e soprattutto per effetto dell’ulteriore scure annunciata su ben 180 importanti prestazioni ed esami che saranno a pagamento senza alcuna distinzione tra fasce di reddito, che avvicinano pericolosamente la sanità pubblica italiana al modello americano, discriminando pesantemente- non prevedendo alcuna esenzione - in particolare le fasce di popolazione meno abbienti e più bisognose di attenzioni e cure.
Per questo auspico e sollecito una dura presa di posizione degli Ordini dei Medici regionali e della politica, a partire dal Governatore Michele Emiliano che ha ritenuto opportuno evocare a sé la delega alla Sanità, senza avere evidentemente la piena consapevolezza dell’enormità e complessità delle problematiche da affrontare e gestire. Anche se la deriva decisionista del premier Renzi (mai eletto dai cittadini italiani, è il caso di ricordarlo) rende l’opposizione manifestata dallo stesso Emiliano – su riforma della scuola, Tap, trivellazioni nell’Adriatico – flebile e irrisoria, più d’immagine nei confronti dello stesso elettorato deluso e manifestamente contrario, che sostanziale”.

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