Milano, “Pubblicità progresso”: vince il pugliese Pizzolante

MILANO - Si è chiusa il 30 giugno scorso l’edizione 2015 del contest On the Move, che ha visto la partecipazione di 940 studenti con 203 elaborati. Agli studenti è stato chiesto come far diventare la sostenibilità una scelta che cambia i comportamenti quotidiani attraverso messaggi positivi in grado di stimolare non solo il cambiamento culturale ma anche stili di vita e di consumo. 5 le categorie a disposizione (video, evento unconventional, progetto social media, racconto breve, infografica) per proporre idee interessanti per ridurre lo spreco alimentare, utilizzare le risorse in modo efficiente e inventare nuove modalità di riuso e riciclo dei prodotti. Le risposte sono state tante e molto creative. Il 22 luglio la giuria (Alberto Contri, Presidente Fondazione Pubblicità Progresso; Paolo Anselmi, Docente Athena e Vice Presidente GfK Eurisko; Francesco Cesati, Consigliere di Pubblicità Progresso in rappresentanza di FIEG; Sara Ranzini, Consigliere di Pubblicità Progresso in rappresentanza di Facebook Italia ed Eleonora Sposato, in rappresentanza del gruppo CSR Native ha scelto i vincitori tra i 30 elaborati che avevano superato una preselezione. I vincitori saranno premiati in occasione della XI Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale che si terrà nel mese di ottobre a Milano. Tra i premiati per la campagna “Io non me la bevo”: Matteo Pizzolante dell’Accademia di Brera (leccese, di Santa Maria di Leuca) e Riccardo Gardoni dell’Università degli studi di Milano per la sezione video, Antonella Caroleo, Laura Caroleo, Claudia Faverio dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Un miliardo di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Dai 3 ai 4 miliardi le persone che non hanno acqua sufficiente e in quantità stabili. L'impronta idrica in Italia, cioè la quantità di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, è pari a 132 miliardi di metri cubi l'anno, 6.309 litri pro capite al giorno. Siamo il terzo importatore netto di acqua virtuale al mondo (62 miliardi di metri cubi l'anno), dopo Giappone e Messico e prima di Germania e Regno Unito. Solo il 2,5% dell'acqua che copre per oltre due terzi il pianeta è dolce. Escludendo la quota non disponibile perché racchiusa nei ghiacci e nelle acque sotterranee, di questo patrimonio prezioso resta solo l'1%. In Italia il consumo di cibo è responsabile dell'89% dei consumi di acqua. Lo spreco d’acqua costa ogni anno 200 milioni di euro (dato 2012).

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