Presunto gay, pestato a sangue. In coma


Un terribile episodio di omofobia si è verificato la notte del 14 luglio a Genova. Un quarantenne - dopo aver trascorso la notte nel centro storico della città - prende un autobus per rincasare, ma a bordo di quel mezzo accadrà qualcosa che gli cambierà la vita. Una ragazza improvvisamente gli rivolge la parola dicendo: "Gay di m..., che c... guardi, il mio fidanzato?", una frase che è stata sufficiente a svegliare l'impeto del branco che cercava la rissa. Il quarantenne era in compagnia di un amico ed entrambi sono finiti vittime di un sanguinoso pestaggio. Sono stati in sei a picchiarli. Volto, gambe, schiena, sono anche state utilizzate delle catene per punire la sua presunta omofobia.

La vittima è riuscita a rialzarsi e a tornare a casa, dove ad attenderlo c'era la sua ragazza, alla quale ha spiegato il tutto. L'uomo non sapeva di avere un ematoma cerebrale che una settimana dopo l'avrebbe mandato in come, ridotto in fin di vita e strappato alla morte solo grazie ad un delicato intervento di neurochirurgia. La vicenda è stata denunciata solo il 23 luglio dalla fidanzata della vittima, che ha esposto agli investigatori le confidenze fattegli dalla vittima del pestaggio pochi attimi dopo la violenza.

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