di Pierpaolo De Natale - Il 15 agosto del 1856 nasceva Mikao Usui, un monaco buddista giapponese la cui opera ha rivoluzionato il mondo della meditazione, insegnando a quasi duemila persone il proprio metodo. Oggi, trascorsi 150 anni dalla nascita del padre fondatore del Reiki, questa pratica è diffusa in tutto il mondo e molto famosa tra le celebrità , soprattutto tra le star di Hollywood.
Secondo questa antica arte, ogni squilibrio fisico ed emotivo corrisponde ad uno squilibrio energetico all'interno del nostro corpo, motivo per cui il Reiki (Rei: spirito e Ki: energia vitale) svolge un ruolo importante, perchè ricrea le condizioni affinchè si ritorni a difendersi e a guarire.
Questa disciplina nata nel XIX secolo ha ricevuto numerose critiche sia dalla comunità scientifica che dalla Conferenza episcopale della chiesa cattolica degli Usa, che l'ha bollata. Non manca, però, un nutrito numero di medici che riconosce l'efficacia del Reiki, ma come terapia complementare e non come cura principale delle patologie.
Nella giornata odierna, i seguaci delle varie associazioni, sorte nel corso degli anni a partire dalla morte del maestro Usui, si riuniranno per celebrare un importante anniversario. Ciascuna associazione ha, nel tempo, reinterpretato i principi del Reiki, associandone la pratica a nuove filosofie e a stili e prospettive differenti. C'è, infatti, chi abbina il metodo di Mikao Usui all'apertura e alla chiusura dei canali chakra e chi ha unito la disciplina dei misteriosi pendolini che si lasciano oscillare liberi su varie parti del corpo.
Ecco i cinque principi del Reiki, come tramandati dal monaco giapponese, Usui:
"Non ti arrabbiare
Non ti preoccupare
Sii riconoscente
Lavora duro (per migliorare te stesso)
Sii gentile con gli altri"