L’incremento delle lunghe presenze registrate sono un segnale decisamente positivo. Gargano e Salento sono due mete privilegiate: ormai organiche alle scelte degli italiani, e non solo.
Mancano i dati della soddisfazione dei clienti circa la qualità dell’offerta, il modello di turismo che è stato perseguito, l’analisi di come il territorio si è preparato e ha gestito questo nuovo intenso flusso di presenze.
Le caratteristiche del nostro territorio, le sue bellezze naturali, la sua ricca connotazione culturale, l’enogastronomia che si abbina alla capacità di accoglienza e di gestione del turista, devono essere verificate con l’intera capacità di accoglienza e di gestione dei servizi, a partire dalla rete di collegamenti.
Il foggiano sconta la mancata attiva operatività dell’aeroporto civile della città capoluogo. Il Gargano assomma in se’ mete prestigiose di turismo residenziale, bellezze naturali di incomparabile bellezza, un turismo religioso di grande portata, ma dalle ricadute sempre più ridotte sulla stanzialità delle presenze, centri di attrazione turistico-religioso di primissimo piano (Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo), le isole Tremiti, la Foresta Umbra, possibili percorsi storico-culturali ineguagliabili (Lucera, Troia). A tutto ciò spesso non fa riscontro il livello delle strutture insediate, la sicurezza dei cittadini, le condizioni di vivibilità dei centri turistici sempre più affollati e meno serviti. Tali situazioni meritano attente considerazioni per evitare che una ridotta qualità nell’offerta sia percepita come incapacità strutturale del territorio a realizzare il meglio dell’accoglienza possibile.
Il fenomeno esplosivo registrato dal Salento (primo fra tutti il comune di Gallipoli), non può essere condannato a stagionalità limitata, potendo, se ben organizzato, programmato e ben monitorato, offrire servizi turistici di qualità per molti mesi l’anno, a partire dal mese di aprile, fino a tutto il mese di ottobre.
Il turismo pugliese non può vivere soprattutto della qualità dei servizi che riesce ad offrire in condizioni di intense, quanto limitate presenze temporali, ma della capacità di comunicare e gestire la ricchezza della varietà e diffusa capacità attrattiva ambientale e socio-culturale che i turisti sono in condizione di registrare per larghe fasce di tempo, durante tutto l’anno”.