FOGGIA - "La manifestazione di ieri pomeriggio ha visto scendere in strada pacificamente ma con molta determinazione centinaia di braccianti stranieri (africani e bulgari) giunti da Borgo Tressanti, dal Grand Ghetto di Rignano, da Ghanahouse e da Borgo Mezzanone. Adesioni al corteo sono giunte anche da altre realta' della provincia di Foggia. Le rivendicazioni prevedevano il rilascio delle residenze per tutti coloro che hanno la necessità di rinnovare il permesso di soggiorno e, per tutti i lavoratori presenti in Capitanata, il rispetto dei minimi contrattuali, includendo servizi come casa, assistenza sanitaria, acqua e trasporto al luogo di lavoro.
Dopo la partenza dal cavalcavia di viale Manfredonia c'è stata una prima azione dei manifestanti,un' occupazione temporanea la Coldiretti, ottenendo la partecipazione del Presidente De Filippo al tavolo in Prefettura.
Durante l'incontro in Prefettura i braccianti, sapendo che il tavolo delle trattative si era concluso con un diniego delle residenze da parte del prefetto, hanno iniziato a sfilare in un corteo selvaggio per la città al grido di "We Need Yes" (abbiamo bisogno di una risposta positiva), non essendo ulteriormente disposti ad accettare un'altra risposta negativa delle autorità. Momenti di tensione si sono verificati in Stazione quando la questura ha minacciato di caricare il corteo se non si fosse sciolto il blocco stradale. Non sono da escludere nuove giornate di mobilitazione durante gli appuntamenti settimanali (9 e 10 settembre) ottenuti con Questura e Prefetto su documenti e lavoro, risultato ottenuto grazie alla straordinaria giornata di lotta di ieri". A riferirlo in una nota il Laboratorio politico sulle migrazioni Pro/Fuga.
Dopo la partenza dal cavalcavia di viale Manfredonia c'è stata una prima azione dei manifestanti,un' occupazione temporanea la Coldiretti, ottenendo la partecipazione del Presidente De Filippo al tavolo in Prefettura.
Durante l'incontro in Prefettura i braccianti, sapendo che il tavolo delle trattative si era concluso con un diniego delle residenze da parte del prefetto, hanno iniziato a sfilare in un corteo selvaggio per la città al grido di "We Need Yes" (abbiamo bisogno di una risposta positiva), non essendo ulteriormente disposti ad accettare un'altra risposta negativa delle autorità. Momenti di tensione si sono verificati in Stazione quando la questura ha minacciato di caricare il corteo se non si fosse sciolto il blocco stradale. Non sono da escludere nuove giornate di mobilitazione durante gli appuntamenti settimanali (9 e 10 settembre) ottenuti con Questura e Prefetto su documenti e lavoro, risultato ottenuto grazie alla straordinaria giornata di lotta di ieri". A riferirlo in una nota il Laboratorio politico sulle migrazioni Pro/Fuga.