Al Policlinico di Bari (“polo di eccellenza”) la radioterapia è in lista d’attesa

di Vittorio Polito - Un ennesimo articolo del quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”, a firma Enrica D’Acciò, «Telemedicina deserta? Solo questione di orari», pubblicato il 5 settembre scorso, riporta dichiarazioni del direttore generale del Policlinico, Dattoli, intese a smentire quanto riportato in un video pubblicato su “facebook” da un’esponente del “Movimento 5 Stelle” che, in seguito ad un sopralluogo nella sede della neonata “Telemedicina”, ha trovato tutto chiuso e senza alcuna persona disponibile a fornire informazioni (?).

Dattoli ha puntualmente smentito, adducendo motivazioni di orario ed altro, come solitamente sta facendo, da un anno circa, a proposito dell’acceleratore lineare (apparecchio per la terapia dei tumori), e del relativo servizio di radioterapia, annunciato dallo scorso anno, prima dall’assessore regionale alla sanità (Pentassuglia per dicembre 2014 a “Striscia la notizia”),  e poi ancora da Dattoli su “Mondo medico” per febbraio 2015.

Sta di fatto, che ad oggi, non se ne sa più nulla, e gli utilizzatori dell’acceleratore lineare sono costretti a recarsi altrove (Barletta, San Giovanni Rotondo, Rionero in Vulture – in quest’ultimo centro ne sono presenti 3), con tutti i sacrifici che comportano per l’ammalato e gli accompagnatori, oltre che per le spese di trasferimento. Ricordate che la prestazione dell’acceleratore è di soli pochi minuti, ma bisogna perdere almeno mezza giornata per gli spostamenti vari e per la durata di due mesi.

Dattoli, sempre a proposito dell’acceleratore lineare, in una mail indirizzata al sottoscritto nell’ottobre scorso, scriveva  “Una settimana di tempo diciamo così se vorrà potrà compiacersene a mezzo stampa annoverando un altro traguardo di questo polo”. Ma ahimè il traguardo è scomparso! Forse la settimana di Dattoli dura 365 giorni e passa? Ed io attendo ancora la mail!

Una vergogna inaudita se si considera che il più grande ospedale della Puglia, che Dattoli considera “polo di eccellenza”, non si sa in base a quali motivi, non dispone nel 2015 di una radioterapia, costringendo i pazienti a viaggi della speranza con conseguente aggravio di spese sul bilancio della sanità. E l’assessore regionale alla sanità e presidente della Regione (Emiliano), non osa per nessun motivo intervenire su una questione che è vitale per molte persone. Se non è vergogna questa?

Di questa storia non ne parla nessuno. Anche il Tribunale per i diritti del malato è latitante, nonostante abbia tra i suoi compiti quello di verificare l’effettivo funzionamento delle strutture sanitarie ed aiutare i cittadini a difendersi dai soprusi del sistema sanità. E il Ministro della salute così attivo a mandare gli ispettori a Galatina, perché non fa la stessa cosa per Bari?

Una curiosità: nel lontano 1992, l’allora direttore della Clinica Neurologica, prof. Eugenio Ferrari, costituì l’associazione “Policlinico domani” con lo scopo di contribuire a portare nel campo della sanità le regioni dell’Italia sud-orientale a livello europeo. Idea quanto mai lodevole e suggestiva, ma ahimè con gli amministratori che si sono succeduti fino ad oggi stiamo avendo più danni che benefici. E non finisce qui!

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