E' alta tensione in Siria: cresce l'intervento militare russo a sostegno del presidente Assad, mentre i ribelli islamici avanzano nel nord-ovest del paese. Il Cremlino ha rafforzato i rifornimenti con un ponte aereo su ''rotte alternative''. Tra queste l'Iran, che ha ha aperto il suo spazio aereo per le "forniture umanitarie".
"Spero che le notizie sulla presenza russa siano meno gravi di quanto appaiono": se Mosca "avesse l'illusione di risolvere mano armata la situazione sarebbe una complicazione del quadro, uno sviluppo negativo", ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Sky Tg24.
Sono solo 'esperti' militari quelli inviati da Russia e Iran in Siria, ha affermato dice in un'intervista all'ANSA Abu Zalem, responsabile militare di Hezbollah e reclutatore a Beirut di miliziani sciiti che combattono al fianco delle truppe di Damasco. "In Siria non abbiamo bisogno di truppe da Mosca e Teheran, ma di strateghi", ha aggiunto. Sono gia' 900 i miliziani Hezbollah morti in Siria. "Questa guerra continuera', sara' lunga", ha aggiunto Zalem.
Intanto la posizione degli Stati Uniti è chiarissima: "La crisi dei rifugiati è conseguenza delle condizioni orrende in Siria. Quello che serve è una soluzione diplomatica. E Assad deve andare via", ha ribadito Eric Schultz, portavoce della Casa Bianca.
"Spero che le notizie sulla presenza russa siano meno gravi di quanto appaiono": se Mosca "avesse l'illusione di risolvere mano armata la situazione sarebbe una complicazione del quadro, uno sviluppo negativo", ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Sky Tg24.
Intanto la posizione degli Stati Uniti è chiarissima: "La crisi dei rifugiati è conseguenza delle condizioni orrende in Siria. Quello che serve è una soluzione diplomatica. E Assad deve andare via", ha ribadito Eric Schultz, portavoce della Casa Bianca.