BARI - Il Presidente della Regione, Michele Emiliano, ha partecipato questa mattina alla conferenza stampa di presentazione del Progetto definitivo del Polo delle Arti Contemporanee, nel foyer del teatro Margherita. Il progetto prevede importanti interventi di recupero, restauro e valorizzazione del Teatro Margherita e dell’ex Mercato del Pesce.
Con il Presidente Emiliano, il sindaco della città di Bari, Antonio De Caro l’assessore comunale alle Culture Silvio Maselli e la dott.ssa Eugenia Vantaggiato, segretario regionale del MiBACT. Presenti Massimo Torrigiani, direttore del Polo delle arti contemporanee e Luca Cipelletti, insieme al responsabile unico del procedimento, arch. Francesco Longobardi, al capo progetto e direttrice dei lavori presso il Mercato del pesce, arch. Anita Guarnieri, e al capo progetto e direttrice lavori presso il Teatro Margherita, arch. Emilia Pellegrino.
"Quando molti anni fa - ha detto il presidente Emiliano - ci siamo trovati di fronte ai lavori di ristrutturazione del Teatro Margherita da parte dello Stato la situazione era un dramma perché, a fronte dei soldi spesi, non sapevamo come utilizzarlo.
Pur non essendo la proprietà del Comune è noto che da sindaco ero comunque interessato alla sua riapertura. Il Sindaco è sempre il primo riferimento della comunità, è come un'antenna che recepisce ogni giorno una infinità di segnali e tenta di interpretarli.
Andò così con Vito Labarile, che un giorno venne da me e disse che bisognava unire, attraverso una linea di architettura, i tre volumi del Teatro Margherita, ex Mercato del Pesce e Sala Murat. Fu una intuizione.
Chiedemmo allo Stato di utilizzare lo spazio del Margherita così com'era, di aprirlo all'arte e finalmente, dopo decenni di chiusura, anche al pubblico.
Non dimentico l'emozione di quando entrammo per la prima volta al suo interno. Un'esperienza che mi fa guardare ancora oggi a questo luogo consapevole della potenza dell'arte contemporanea non solo solo come elemento di attrazione, ma per quella capacità di ispirare una intera comunità.
Le idee sono un po' come i figli. Non le puoi dominare, specie se cominciano a prendere vita e a crescere. La nostra capacità politica deve essere quella di capire se stiamo andando in una direzione giusta e vantaggiosa per la collettività.
Bisogna trovare il punto di equilibrio che consenta ai grandi progetti di proseguire nel tempo.
Sono affezionatissimo a questo luogo così com'è. Se siamo arrivati a questo punto è per l'unità di intenti che ha accomunato le precedenti amministrazioni comunale e regionale e quelle attuali, unità che in qualche maniera incarna una idea dell'Italia che anche oggi, in questo luogo, stiamo cercando di costruire. Se siamo tutti qui, dunque, è anche per la nostra capacità relazionale e amministrativa.
In questo luogo si gioca una sfida emozionante che seguirò sempre da vicino", conclude il governatore.
Con il Presidente Emiliano, il sindaco della città di Bari, Antonio De Caro l’assessore comunale alle Culture Silvio Maselli e la dott.ssa Eugenia Vantaggiato, segretario regionale del MiBACT. Presenti Massimo Torrigiani, direttore del Polo delle arti contemporanee e Luca Cipelletti, insieme al responsabile unico del procedimento, arch. Francesco Longobardi, al capo progetto e direttrice dei lavori presso il Mercato del pesce, arch. Anita Guarnieri, e al capo progetto e direttrice lavori presso il Teatro Margherita, arch. Emilia Pellegrino.
"Quando molti anni fa - ha detto il presidente Emiliano - ci siamo trovati di fronte ai lavori di ristrutturazione del Teatro Margherita da parte dello Stato la situazione era un dramma perché, a fronte dei soldi spesi, non sapevamo come utilizzarlo.
Pur non essendo la proprietà del Comune è noto che da sindaco ero comunque interessato alla sua riapertura. Il Sindaco è sempre il primo riferimento della comunità, è come un'antenna che recepisce ogni giorno una infinità di segnali e tenta di interpretarli.
Andò così con Vito Labarile, che un giorno venne da me e disse che bisognava unire, attraverso una linea di architettura, i tre volumi del Teatro Margherita, ex Mercato del Pesce e Sala Murat. Fu una intuizione.
Chiedemmo allo Stato di utilizzare lo spazio del Margherita così com'era, di aprirlo all'arte e finalmente, dopo decenni di chiusura, anche al pubblico.
Non dimentico l'emozione di quando entrammo per la prima volta al suo interno. Un'esperienza che mi fa guardare ancora oggi a questo luogo consapevole della potenza dell'arte contemporanea non solo solo come elemento di attrazione, ma per quella capacità di ispirare una intera comunità.
Le idee sono un po' come i figli. Non le puoi dominare, specie se cominciano a prendere vita e a crescere. La nostra capacità politica deve essere quella di capire se stiamo andando in una direzione giusta e vantaggiosa per la collettività.
Bisogna trovare il punto di equilibrio che consenta ai grandi progetti di proseguire nel tempo.
Sono affezionatissimo a questo luogo così com'è. Se siamo arrivati a questo punto è per l'unità di intenti che ha accomunato le precedenti amministrazioni comunale e regionale e quelle attuali, unità che in qualche maniera incarna una idea dell'Italia che anche oggi, in questo luogo, stiamo cercando di costruire. Se siamo tutti qui, dunque, è anche per la nostra capacità relazionale e amministrativa.
In questo luogo si gioca una sfida emozionante che seguirò sempre da vicino", conclude il governatore.