BARI - Costruire un rapporto di fiducia tra gli avvocati e le parti nei contenziosi civili e offrire consulenze nella scelta dei procedimenti per definire le soluzioni migliori nei tempi più rapidi. Queste le finalità del Tribunale arbitrale specializzato di Bari, presentato oggi alla Fiera del Levante dal presidente dell’Ente fieristico Ugo Patroni Griffi e dall’avvocato Attilio Spagnolo, promotore dell’iniziativa. Il TAB offrirà articolati servizi di giustizia per cittadini, operatori economici, società e pubbliche amministrazioni, allo scopo di aiutare i “litiganti” a individuare il procedimento più adeguato per le parti.
Un servizio etico e trasparente, dove i costi del procedimento sono chiari fin dall’inizio e gli arbitri vengono sorteggiati secondo modalità scelte dalle parti. L’arbitrato tuttavia non può risolvere magicamente il problema dell’arretrato del processo, dunque con la costituzione del Tribunale arbitrale di Bari si vuole solo accelerare la definizione delle controversie per soddisfare le esigenze di giustizia e celerità nella definizione delle liti, esigenze particolarmente sentite dal ceto imprenditoriale e professionale. Inoltre, il TAB garantirà la terzietà e l’indipendenza del servizio di giustizia privata, anche con controlli qualitativi successivi alla definizione del procedimento, grazie a servizi molto innovativi come la possibilità di attivare procedimenti senza clausola compromissoria, o condurre accertamenti tecnici privati in contraddittorio o su istanza di parte.
Altro punto di forza del Tribunale, anche rispetto ad altre istituzioni arbitrali, è l’organizzazione in sezioni, secondo una struttura ormai familiare per gli operatori del diritto, ma con la possibilità di costituire su richiesta collegi misti formati da professionisti di diverse competenze.
“Con questa iniziativa abbiamo a disposizione una struttura che funge da ponte con tutte le migliori professionalità presenti sul territorio; - è intervenuto il presidente della Fiera del Levante Ugo Patroni Griffi – come avvocato, ho sempre creduto nel ruolo sociale della nostra categoria, che deve creare valore aggiunto per la collettività , essere il lievito per la crescita del nostro territorio.”
“Ma l’istituzione del Tribunale arbitrale è la dimostrazione della nostra fiducia nel ruolo sociale di tutte le professioni, - ha continuato Patroni Griffi – abbiamo infatti sempre ragionato per fare squadra e sinergia tra avvocati per risolvere i contenziosi nella maniera più equa, ora abbiamo avviato una collaborazione con tutti i rappresentanti delle categorie professionali. Spesso come difensori abbiamo dovuto sopperire al lavoro dei cancellieri e dei giudici, ma solo con lo spirito di fornire un servizio al cittadino e sanare le inefficienze e le carenze di mezzi, non certo dovute al fattore umano ma alle farraginosità procedurali. Per questo sono convinto che il Tribunale arbitrale costituisca un’opera sociale che opera nello spirito del volontariato. Credo infatti che nessuno si sia mai arricchito con il lavoro di mediatore nelle conciliazioni, perché nella stragrande maggioranza dei casi i ricavi sono bassissimi e inferiori alle spese da sostenere. I clienti che intenderanno ricorrere all’arbitrato potranno invece contare su una chiara definizione degli onorari, mentre in passato si evitavano le mediazioni arbitrali perché erano considerate roba per ricchi. Il TAB servirà dunque anche a sfatare molti luoghi comuni sulla professione legale, spesso vista come una combriccola di grassatori secondo il vecchio brocardo ”causa che pende causa che rende”.
“Abbiamo a disposizione un bell’assortimento di professionisti, con potenzialità elevatissime e il giusto mix di competenze – ha commentato il presidente dell’Ordine degli avvocati di Bari Giovanni Stefanì – con il quale costruiremo su misura i pareri avviando un approccio disciplinare innovativo. Credo infatti che il TAB diventerà un punto riferimento anche nel settore scientifico, grazie ad una struttura tecnica di supporto agli arbitri finora di difficile composizione da parte dei giudici, che spesso sono legati a scelte obbligate”.
Un servizio etico e trasparente, dove i costi del procedimento sono chiari fin dall’inizio e gli arbitri vengono sorteggiati secondo modalità scelte dalle parti. L’arbitrato tuttavia non può risolvere magicamente il problema dell’arretrato del processo, dunque con la costituzione del Tribunale arbitrale di Bari si vuole solo accelerare la definizione delle controversie per soddisfare le esigenze di giustizia e celerità nella definizione delle liti, esigenze particolarmente sentite dal ceto imprenditoriale e professionale. Inoltre, il TAB garantirà la terzietà e l’indipendenza del servizio di giustizia privata, anche con controlli qualitativi successivi alla definizione del procedimento, grazie a servizi molto innovativi come la possibilità di attivare procedimenti senza clausola compromissoria, o condurre accertamenti tecnici privati in contraddittorio o su istanza di parte.
Altro punto di forza del Tribunale, anche rispetto ad altre istituzioni arbitrali, è l’organizzazione in sezioni, secondo una struttura ormai familiare per gli operatori del diritto, ma con la possibilità di costituire su richiesta collegi misti formati da professionisti di diverse competenze.
“Con questa iniziativa abbiamo a disposizione una struttura che funge da ponte con tutte le migliori professionalità presenti sul territorio; - è intervenuto il presidente della Fiera del Levante Ugo Patroni Griffi – come avvocato, ho sempre creduto nel ruolo sociale della nostra categoria, che deve creare valore aggiunto per la collettività , essere il lievito per la crescita del nostro territorio.”
“Ma l’istituzione del Tribunale arbitrale è la dimostrazione della nostra fiducia nel ruolo sociale di tutte le professioni, - ha continuato Patroni Griffi – abbiamo infatti sempre ragionato per fare squadra e sinergia tra avvocati per risolvere i contenziosi nella maniera più equa, ora abbiamo avviato una collaborazione con tutti i rappresentanti delle categorie professionali. Spesso come difensori abbiamo dovuto sopperire al lavoro dei cancellieri e dei giudici, ma solo con lo spirito di fornire un servizio al cittadino e sanare le inefficienze e le carenze di mezzi, non certo dovute al fattore umano ma alle farraginosità procedurali. Per questo sono convinto che il Tribunale arbitrale costituisca un’opera sociale che opera nello spirito del volontariato. Credo infatti che nessuno si sia mai arricchito con il lavoro di mediatore nelle conciliazioni, perché nella stragrande maggioranza dei casi i ricavi sono bassissimi e inferiori alle spese da sostenere. I clienti che intenderanno ricorrere all’arbitrato potranno invece contare su una chiara definizione degli onorari, mentre in passato si evitavano le mediazioni arbitrali perché erano considerate roba per ricchi. Il TAB servirà dunque anche a sfatare molti luoghi comuni sulla professione legale, spesso vista come una combriccola di grassatori secondo il vecchio brocardo ”causa che pende causa che rende”.
“Abbiamo a disposizione un bell’assortimento di professionisti, con potenzialità elevatissime e il giusto mix di competenze – ha commentato il presidente dell’Ordine degli avvocati di Bari Giovanni Stefanì – con il quale costruiremo su misura i pareri avviando un approccio disciplinare innovativo. Credo infatti che il TAB diventerà un punto riferimento anche nel settore scientifico, grazie ad una struttura tecnica di supporto agli arbitri finora di difficile composizione da parte dei giudici, che spesso sono legati a scelte obbligate”.