Cooperative di comunità, strumenti innovativi per la Puglia che cresce

BARI - La Regione Puglia sta lavorando a una legge sulla partecipazione attiva dei cittadini nella costruzione di politiche pubbliche. A sottolinearlo il presidente Michele Emiliano, nel corso di un incontro sulle cooperative di comunità, organizzato da Legacoop Puglia, in collaborazione con la Regione.

All’appuntamento, dal titolo “Attivare persone, crescere comunità”, hanno partecipato il direttore generale al ministero dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Barca, il presidente della Fiera del Levante, Ugo Patroni Griffi, il vicepresidente nazionale Legacoop, Carmelo Rollo, il presidente di Borghi Autentici d’Italia e sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo (testimone diretto della prima cooperativa di comunità nata in Italia), il consigliere nazionale Anci, Domenico Damascelli, e, nel ruolo di moderatore, il giornalista Michele Mascellaro.

“Le cooperative di comunità - ha precisato Michele Emiliano – non possono funzionare con lo stesso sistema dell’economia-Italia, cioè finanziando ogni singola cosa che un Comune dovesse avere in mente: non sarebbe una procedura corretta. Noi - ha aggiunto Emiliano – dobbiamo decidere quali siano i settori che fanno parte del processo di sussidiarietà. Altrimenti si dà vita a quei fenomeni di un falso terzo settore che, fingendo di non essere impresa, si infila nelle pieghe dell'erogazione di denaro pubblico. In questo modo si rischia di replicare quello che è successo a Roma. Qui - ha ribadito Emiliano riferendosi alla Puglia - abbiamo esperienze positive nel rapporto con il mondo cooperativo, soprattutto perché abbiamo assegnato alle cooperative settori specifici secondo un criterio di sussidiarietà".

Incisivo anche l’intervento del presidente della Fiera del Levante Ugo Patroni Griffi il quale ha ricordato che la prima forma d’impresa e anche la più moderna è proprio la cooperativa, un vestito utile per sviluppare varie attività. “Le cooperative di comunità -  ha aggiunto - possono lavorare con l’obiettivo dell’innalzamento della qualità della vita, vincendo insieme la cultura dell’individualismo”.

"Le cooperative di comunità sono uno strumento innovativo – ha detto Carmelo Rollo - fatto di persone che si mettono a disposizione di un progetto a favore del bene comune. Sono le comunità - ha spiegato - che si organizzano per dare risposte alle persone, mettendosi insieme, pagando una quota e costituendo un'impresa. In Puglia siamo stati i primi a crederci, siamo alla sesta cooperativa già realizzata. Rispetto ai bisogni - ha continuato - proviamo insieme a loro a costruire risposte concrete. Le cooperative di comunità - ha ribadito Rollo - possono essere il risultato di uno sforzo comune. La Puglia - ha concluso - è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge sulle cooperative di comunità”.

Per Fabrizio Barca “queste iniziative intercettano un'offerta di cittadinanza organizzata che è uno degli elementi caratterizzanti di questa fase storica. I cittadini non vogliono più lasciare allo Stato la cura dell'infanzia, la produzione dei servizi. Le cooperative di comunità in questo territorio hanno prodotto risultati interessanti”.

La partecipazione al convegno di Barca, è stata anche l'occasione per presentare il progetto Aree Interne, che rappresenta un modo di territorializzare le politiche. "Un progetto nazionale - ha spiegato Barca - che non definisce le aree interne residuali, come è sempre stato. Ci sono borghi – ha proseguito - che sono nati attraverso la storia, c'è una diversità straordinaria non solo di cultura, ma anche di produzioni agricole, di tradizioni e lingue. Il mondo chiede diversità e l'Italia è ben posizionata. Per farlo però - ha concluso Barca -  abbiamo bisogno di valorizzare questa capacità che le aree interne hanno, e dare ai giovani, alle cooperative di comunità uno spazio nel quale, per esempio, superare i confini dei singoli territori e creare sistemi intercomunali".

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