Emergenza abitativa a Lecce, Donno (M5S): “avviare subito reddito di cittadinanza”

LECCE - Riguardo l'emergenza abitativa dilagante a Lecce, l'immobilismo delle Istituzioni locali non può suonare come condanna a morte per i cittadini. “Ditemi voi se ha senso essere costretti a dormire in auto, finire letteralmente in strada, separandosi dalla propria famiglia, per via di un sistema malato dove la parola Stato fa rima solo con imposte, tributi, doveri e mai con diritti, assistenza, tutele”. Così la senatrice del M5s Daniela Donno porta alla ribalta l'emergenza abitativa esplosa negli ultimi mesi nella città di Lecce. Oggi la vicepresidente della commissione Diritti umani ha ricevuto a palazzo Madama due cittadini emblema e protagonisti di queste vicende: Laura Critelli e Piero Scatigna, accompagnati dell'avvocato Stefano Gallotta dell'Associazione 'Codice Lecce'.

"Riguardo l'emergenza abitativa dilagante a Lecce, l'immobilismo delle istituzioni locali non può suonare come condanna a morte per i cittadini - prosegue la pentastellata -. Quella di Laura e Piero non è altro che l'ennesima storia di ordinaria follia. Persone che riversano in precarie condizioni di salute costrette a vagare alla ricerca di un riparo dove dormire, o che vivono uno sfratto per morosità come una condanna a morte, in un'assurda sfida alla sopravvivenza tra condizioni atmosferiche avverse e timori di aggressioni notturne.” continua la senatrice.

Nel duro attacco in aula nei confronti dell'amministrazione comunale leccese, la senatrice ha dichiarato che "il Comune di Lecce, insieme ad enti pubblici e soggetti privati, ha a disposizione edifici vuoti, inutilizzati che potrebbero sottrarre - almeno in maniera transitoria - tantissimi nuclei familiari al disagio estremo e rilancia in maniera forte. La nostra proposta di reddito di cittadinanza che potrebbe ridare dignità a persone come Laura e Piero, e non solo. Centinaia di migliaia di persone che riversano nelle stesse, identiche condizioni e che potrebbero finalmente guardare al futuro senza la paura di non farcela”, conclude la senatrice Donno.

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