FOGGIA - “Non è possibile che i cittadini di Lucera, Foggia e San Severo e dei comuni limitrofi vengano ripetutamente aggrediti da odori sgradevoli. Una soluzione va trovata”. A dichiararlo è il presidente della seconda commissione del Consiglio regionale (affari generali), Pino Lonigro.
“Bisogna applicare le norme esistenti – sostiene Lonigro - infatti la Regione Puglia, nella scorsa legislatura, ha approvato la legge regionale n. 23 del 16 aprile 2015 (modifiche alla l.r. 7 del 1999), che disciplina le emissioni odorifere delle aziende, fissando in un dettagliato allegato tecnico il limite delle concentrazioni, superate le quali la diffusione va considerata fonte di disturbo o molestia per i cittadini. Nel caso vi siano segnalazioni di criticità per effetto del superamento dei limiti, la norma prevede l’intervento dell’Agenzia regionale per l’ambiente, l’ARPA Puglia, che attraverso indagini tecnico-scientifiche, col ricorso anche ad opportune tecniche e strumenti, procede ad individuare la provenienza del fenomeno. I responsabili dell’attività che diffonde gli odori hanno trenta giorni, dalla richiesta formale di ARPA Puglia, per proporre un piano di mitigazione/eliminazione delle emissioni odorifere, da attuare entro un anno, ovvero nei termini stabiliti dall’Autorità ambientale, pena la revoca dell’autorizzazione regionale”.
“A questo punto si applichi la norma regionale una volta per tutte – ribadisce il presidente Lonigro – per eliminare in modo radicale il problema. Non è giusto che i cittadini debbano ancora sopportare queste molestie olfattive, gli odori nauseabondi che invadono interi quartieri e che arrecano notevoli disagi specialmente quando le temperature salgono”.
“Bisogna applicare le norme esistenti – sostiene Lonigro - infatti la Regione Puglia, nella scorsa legislatura, ha approvato la legge regionale n. 23 del 16 aprile 2015 (modifiche alla l.r. 7 del 1999), che disciplina le emissioni odorifere delle aziende, fissando in un dettagliato allegato tecnico il limite delle concentrazioni, superate le quali la diffusione va considerata fonte di disturbo o molestia per i cittadini. Nel caso vi siano segnalazioni di criticità per effetto del superamento dei limiti, la norma prevede l’intervento dell’Agenzia regionale per l’ambiente, l’ARPA Puglia, che attraverso indagini tecnico-scientifiche, col ricorso anche ad opportune tecniche e strumenti, procede ad individuare la provenienza del fenomeno. I responsabili dell’attività che diffonde gli odori hanno trenta giorni, dalla richiesta formale di ARPA Puglia, per proporre un piano di mitigazione/eliminazione delle emissioni odorifere, da attuare entro un anno, ovvero nei termini stabiliti dall’Autorità ambientale, pena la revoca dell’autorizzazione regionale”.
“A questo punto si applichi la norma regionale una volta per tutte – ribadisce il presidente Lonigro – per eliminare in modo radicale il problema. Non è giusto che i cittadini debbano ancora sopportare queste molestie olfattive, gli odori nauseabondi che invadono interi quartieri e che arrecano notevoli disagi specialmente quando le temperature salgono”.