F1, Gp Giappone: a Suzuka va in scena l’Hamilton supremacy. Vettel chiude 3°
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di Piero Ladisa – A distanza di una settimana i dubbi si sono sciolti come neve al sole. Attesa al varco dopo la scialba prestazione di Singapore, la Mercedes ha risposto in maniera impeccabile dominando il week-end andato in scena a Suzuka. Lewis Hamilton vince il Gran Premio del Giappone (8° successo stagionale e 41° in carriera, eguagliato il grande Ayrton Senna) senza rivali. Con cinque gare ancora a disposizione e con 125 punti in palio, Hamilton si porta a 48 lunghezze di vantaggio su Rosberg: un discreto margine in vista della volata finale.
Su una pista esigente, la Ferrari centra il massimo risultato possibile. Sebastian Vettel va nuovamente a podio, con Kimi Raikkonen finito a ridosso dei primi tre. Il finlandese del Cavallino vince il derby in salsa nordica precedendo il connazionale Bottas. Nonostante le penalità marcano punti Hulkenberg (6°) e Verstappen (9°), autori di un’ottima gara. Bene anche la Lotus che, sempre più in crisi finanziaria, porta entrambi i piloti in zona punti: Grosjean (7°) precede Maldonado.
LA GARA – Allo start Hamilton non parte benissimo, ma l’inglese recupera metri affiancando Rosberg e spingendolo leggermente all’esterno. Il tedesco (che nell’occasione ha posto una strenua resistenza) perde alcune posizioni e scivola al quarto posto. Scatto lesto invece di Vettel che sopravanza Bottas e, complice l’uscita di Rosberg, si ritrova secondo. Alle spalle dei primi non mancano i contatti e a farne le spese sono Massa (foratura), Ricciardo (foratura) e Perez (lungo alla prima curva). Con il compagno fuorigioco per la vittoria, Hamilton allunga senza particolari difficoltà su Vettel. Attorno all’11° giro inizia il valzer dei pit stop. Tra i pilota di testa il primo a rompere gli indugi è Bottas, seguito da Vettel, Raikkonen, Rosberg e Hamilton. Rientrato il problema di surriscaldamento del motore e con gomme fresche, Rosberg inizia la sua rimonta e supera Bottas alla Chicane del Triangolo. A centro gruppo si mette in luce Verstappen che senza troppi timori reverenziali supera Alonso sul rettilineo principale, il quale esterna tutta la sua frustrazione nel team radio con il muretto box: "Questo motore è da GP2!". L’olandese, non sazio, si ripete poco dopo firmando il sorpasso ai danni del compagno di squadra Sainz. Intanto Rosberg guadagna terreno su Vettel portandosi a soli due secondi e tenta la carta dell’undercut alla seconda sosta per sopravanzarlo, così come Raikkonen su Bottas. Entrambe le strategie danno i frutti sperati, con Nico e Kimi in pista davanti ai rivali. Con Hamilton avviato verso un facile successo, a ravvivare gli ultimi giri di gara ci pensa il quartetto - in battaglia per la 12ma posizione - formato da Ericsson, Perez, Kvyat e Ricciardo, con la Force India del messicano che alla fine riesce ad avere la meglio sul resto del gruppetto. Trenino che, in fase di doppiaggio, consente a Vettel di ridurre il gap da Rosberg senza però permettere al tedesco della Ferrari di avvicinarsi quel tanto che basta per tentare il sorpasso ai danni del connazionale, dovendosi così accontentare del gradino più basso del podio dopo aver passato buona parte della corsa al secondo posto.