GINOSA (TA) - Continuano, senza sosta, i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Taranto finalizzati al monitoraggio ed al contrasto del fenomeno del “caporalato”.
In tale ambito, i militari della Compagnia di Castellaneta sono stati impegnati in un controllo straordinario del territorio, volto specificatamente a contrastare il fenomeno dell’intermediazione, dello sfruttamento del lavoro nero ed irregolare in agricoltura nonché nelle varie attività produttive.
Ieri pomeriggio, nel corso di un servizio predisposto nel territorio di Marina di Ginosa, una pattuglia di quella Stazione Carabinieri, procedeva al controllo di un 54enne, incensurato del posto, mentre si trovava alla guida di un veicolo Fiat Ducato. Dai primi controlli emergeva che, il predetto veicolo, nel maggio scorso, era stato sottoposto a sequestro preventivo, dagli stessi militari, poiché utilizzato per il trasporto braccianti agricoli non regolari. Nell’occasione il veicolo era stato affidato in custodia allo stesso 54enne che, incurante degli obblighi a cui era sottoposto, aveva provveduto a rimuovere il relativo sigillo apposto sul parabrezza, continuando così ad utilizzare il mezzo, che all’atto del controllo, risultava aver percorso circa 500 chilometri in più di quelli rilevati al momento del sequestro.
L’uomo veniva così arrestato per violazione di sigilli e, come disposto dal P.M. di turno, presso la Procura della Repubblica del capoluogo jonico, sottoposto agli arresti domiciliari.
In tale ambito, i militari della Compagnia di Castellaneta sono stati impegnati in un controllo straordinario del territorio, volto specificatamente a contrastare il fenomeno dell’intermediazione, dello sfruttamento del lavoro nero ed irregolare in agricoltura nonché nelle varie attività produttive.
Ieri pomeriggio, nel corso di un servizio predisposto nel territorio di Marina di Ginosa, una pattuglia di quella Stazione Carabinieri, procedeva al controllo di un 54enne, incensurato del posto, mentre si trovava alla guida di un veicolo Fiat Ducato. Dai primi controlli emergeva che, il predetto veicolo, nel maggio scorso, era stato sottoposto a sequestro preventivo, dagli stessi militari, poiché utilizzato per il trasporto braccianti agricoli non regolari. Nell’occasione il veicolo era stato affidato in custodia allo stesso 54enne che, incurante degli obblighi a cui era sottoposto, aveva provveduto a rimuovere il relativo sigillo apposto sul parabrezza, continuando così ad utilizzare il mezzo, che all’atto del controllo, risultava aver percorso circa 500 chilometri in più di quelli rilevati al momento del sequestro.
L’uomo veniva così arrestato per violazione di sigilli e, come disposto dal P.M. di turno, presso la Procura della Repubblica del capoluogo jonico, sottoposto agli arresti domiciliari.