BARI - Anche le eccellenze del biologico pugliese saranno in mostra in Fiera del Levante, in programma a Bari dal 12 al 20 settembre. L’intero padiglione 13 sarà infatti dedicato a “Puglia Natura - Il biologico di casa nostra”, mostra mercato animata da una selezione di aziende pugliesi che porteranno le migliori produzioni agroalimentari, ricoprendo in pratica tutta la gamma di prodotti che arrivano sulle nostre tavole. L’iniziativa è organizzata dal Consorzio Puglia Natura in partnership con la Regione Puglia (fondi Feasr, misura 133).
Tra gli spazi anche un angolo gastronomico per le degustazioni, un infopoint di settore - con corner del Premio Biol, il XXI concorso internazionale per extravergini biologici in programma a marzo - e le suggestive performance interattive di “Minestrone biologico”, cicli mattutini e pomeridiani messi in scena ogni giorno dalla compagnia teatrale emiliana Koinè: una formula che, tra il ludico e il didattico, approfondisce corretta alimentazione e consumo responsabile.
L’enorme diffusione dell’agricoltura biologica in Puglia, con più di 6.000 operatori e una superficie coltivata di circa 180.000 ettari, testimonia il consolidarsi di un trend positivo. Con un volume di fatturato stimato di circa 500 milioni di euro, superiore al 20% dell’intera PLV agricola della regione Puglia, il biologico si posiziona come prodotto ad alto valore aggiunto rispetto alle corrispondenti produzioni tradizionali.
Questi dati impongono il bio come un solido settore produttivo e commerciale in grado di rispondere ad una precisa esigenza di mercato, un settore che non viene più considerato semplicemente una nicchia, ma si propone e si impone come elemento trainante del sistema agro-alimentare pugliese.
Il biologico infatti è in grado di cogliere da un lato il bisogno profondo manifestato dagli agricoltori pugliesi di “disintossicazione” dal forte impatto ambientale e sulla salute causato dall’impiego indiscriminato e eccessivo di fitofarmaci e concimi chimici, dall’altro di rispondere alla crescente domanda del mercato di cibo sempre più genuino ed eticamente corretto. A testimonianza di ciò il rapido sviluppo di nuove nicchie legate a particolari stili alimentari e salutistici quali il vegano, gluten free, crudista, eccetera.
In Puglia già nel 2012 si contavano ben 462 preparatori esclusivi, industrie agroalimentari biologiche che non beneficiano del sistema dei premi agro-ambientali e ciononostante hanno scelto di produrre e vendere cibo e prodotti biologici.
Obiettivo di fondo dell’iniziativa è contribuire a dare corpo a un progetto in grado di generare un effetto “trascinamento” sul tessuto sociale e culturale pugliese, che permetta di far emergere l’immagine di produttori Illuminati, orientati alle nuove sfide ambientali e tecnologiche che la competizione globale pone, proponendo il proprio elevato livello di competenze in campo agricolo e agroalimentare.
Tra gli spazi anche un angolo gastronomico per le degustazioni, un infopoint di settore - con corner del Premio Biol, il XXI concorso internazionale per extravergini biologici in programma a marzo - e le suggestive performance interattive di “Minestrone biologico”, cicli mattutini e pomeridiani messi in scena ogni giorno dalla compagnia teatrale emiliana Koinè: una formula che, tra il ludico e il didattico, approfondisce corretta alimentazione e consumo responsabile.
L’enorme diffusione dell’agricoltura biologica in Puglia, con più di 6.000 operatori e una superficie coltivata di circa 180.000 ettari, testimonia il consolidarsi di un trend positivo. Con un volume di fatturato stimato di circa 500 milioni di euro, superiore al 20% dell’intera PLV agricola della regione Puglia, il biologico si posiziona come prodotto ad alto valore aggiunto rispetto alle corrispondenti produzioni tradizionali.
Questi dati impongono il bio come un solido settore produttivo e commerciale in grado di rispondere ad una precisa esigenza di mercato, un settore che non viene più considerato semplicemente una nicchia, ma si propone e si impone come elemento trainante del sistema agro-alimentare pugliese.
Il biologico infatti è in grado di cogliere da un lato il bisogno profondo manifestato dagli agricoltori pugliesi di “disintossicazione” dal forte impatto ambientale e sulla salute causato dall’impiego indiscriminato e eccessivo di fitofarmaci e concimi chimici, dall’altro di rispondere alla crescente domanda del mercato di cibo sempre più genuino ed eticamente corretto. A testimonianza di ciò il rapido sviluppo di nuove nicchie legate a particolari stili alimentari e salutistici quali il vegano, gluten free, crudista, eccetera.
In Puglia già nel 2012 si contavano ben 462 preparatori esclusivi, industrie agroalimentari biologiche che non beneficiano del sistema dei premi agro-ambientali e ciononostante hanno scelto di produrre e vendere cibo e prodotti biologici.
Obiettivo di fondo dell’iniziativa è contribuire a dare corpo a un progetto in grado di generare un effetto “trascinamento” sul tessuto sociale e culturale pugliese, che permetta di far emergere l’immagine di produttori Illuminati, orientati alle nuove sfide ambientali e tecnologiche che la competizione globale pone, proponendo il proprio elevato livello di competenze in campo agricolo e agroalimentare.
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Fiera del Levante