L'effimera speranza ingenerata da una smentita solo verbale anche se autorevole è durata solo poche ore, schiacciata dalla crudele evidenza fotografica: un'agenzia dell'Onu ha confermato che l'Isis in Siria ha raso al suolo i resti del Tempio di Bel, il massimo gioiello del sito archeologico di Palmira. La conferma sul crimine contro la cultura dell'umanità si affianca a informazioni sul rafforzamento di Isis sulla costa libica dopo l'annunciato arrivo a Sirte di circa 200 combattenti nigeriani di Boko Haram, loro alleati nella sanguinaria guerra fondamentalista.
La distruzione con 30 tonnellate di esplosivo del tempio di Bel (o Baal, assimilato al greco Zeus) era stata annunciata domenica da attivisti locali. Il direttore siriano delle antichità, Mamoun Abdelkarim, subito aveva smentito, sostenendo che il tempio del primo secolo dopo Cristo si era in parte salvato e che la base e il colonnato erano ancora in piedi.
In nottata la nuova doccia fredda, stavolta presumibilmente definitiva: secondo analisti satellitari dell'Onu, ci sono immagini mostrano come dell'edificio "non rimane quasi nulla", riferisce la Bbc. "Possiamo confermare la distruzione dell'edificio principale del Tempio di Bel come anche della fila di colonne nelle sue immediate vicinanze", si afferma in una dichiarazione dell'Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca.
La distruzione con 30 tonnellate di esplosivo del tempio di Bel (o Baal, assimilato al greco Zeus) era stata annunciata domenica da attivisti locali. Il direttore siriano delle antichità, Mamoun Abdelkarim, subito aveva smentito, sostenendo che il tempio del primo secolo dopo Cristo si era in parte salvato e che la base e il colonnato erano ancora in piedi.
In nottata la nuova doccia fredda, stavolta presumibilmente definitiva: secondo analisti satellitari dell'Onu, ci sono immagini mostrano come dell'edificio "non rimane quasi nulla", riferisce la Bbc. "Possiamo confermare la distruzione dell'edificio principale del Tempio di Bel come anche della fila di colonne nelle sue immediate vicinanze", si afferma in una dichiarazione dell'Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca.