BERGAMO - Un piccolo ritratto della 13enne brembatese Yara Gambirasio e della sua vita e' stato tracciato quest'oggi dalla sorella Keba durante la sua testimonianzaraccolta nel corso del processo in corso al tribunale di Bergamo che vede imputato Massimo Bossetti. "Non avevo mai conosciuto Bossetti e nemmeno i suoi familiari - ha detto Keba. Yara era una sveglia, e sportiva, sempre in jeans e maglietta, metteva la gonna solo per le occasioni ufficiali. Non mi ha mai parlato di ragazzi piu' grandi o di avere confidenza con alcuni di loro. Non aveva rapporti con persone piu' grandi, me lo avrebbe detto o lo avrei saputo: io conoscevo tutte le sue frequentazioni, i compagni e gli amici del Centro estivo. Lei non mi mostrava mai il suo cellulare, ma so che nei contatti aveva solo numeri di parenti e compagni di scuola. Quando andavamo in vacanza stavamo dai parenti e frequentavamo solamente loro, e per uscire di casa chiedevamo sempre il permesso ai nostri genitori. La sera in cui e' scomparsa avevamo discusso per portare lo stereo in palestra, ma poi avevamo deciso che lo avrebbe portato lei".