Tablet, smartphone e pc sono oggetti che fanno ormai saldamente parte della nostra quotidianità; mandare email, inviare messaggi e chattare con gli amici sui social network sono attività che occupano una buona fetta della giornata di tantissimi individui nel mondo. Tantissimi, ma non tutte: ci sono, infatti, delle persone che non possono utilizzare il computer e i modernissimi dispositivi mobili per comunicare in quanto non sono in grado di vedere e sentire.
La soluzione per i sordociechi, però, è vicina: si chiama DbGlove ed è un guanto interattivo che, grazie agli alfabeti Malossi e Braille, può consentire ai sordociechi di comunicare tramite pc, tablet o smartphone, semplicemente collegando attraverso Bluetooth il guanto al dispositivo che si intende utilizzare. L'innovativa idea è frutto di una startup pugliese (denominata Qiris) e della mente di Nicholas Caporusso, un informatico di Bari.
Il guanto tecnologico è stato premiato a Berlino durante la competizione “IoT Accelerate”, che ha visto coinvolti numerosi progetti a livello internazionale, e il lancio sul mercato di questo rivoluzionario prodotto è avvenuto a settembre (in Inghilterra il guanto è disponibile gratuitamente). Ma come è maturata nella testa di Caporusso l'idea del guanto DbGlove?
Durante un periodo di volontariato all'interno di una struttura che ospitava anche persone sordocieche, Caporusso si è reso conto di quanto fosse difficile per loro comunicare, soprattutto in un mondo iper-connesso e votato alla tecnologia come quello nel quale ci troviamo. La stessa tecnologia, però, poteva anche fornire una soluzione a questo problema, secondo Caporusso, e così è stato.
Il pericolo maggiore per queste persone è quello di ritrovarsi ancora più isolate nella loro disabilità proprio per l'impossibilità di utilizzare gli strumenti che invece avvicinano tutti gli altri. Anche per questa ragione è molto importante fornire sostegno alle associazioni che sono impegnate nell'assistenza ai sordociechi, fra le quali troviamo la Lega del Filo d'Oro.
Uno dei progetti lanciati dall'associazione si chiama “Adotta un mondo di Sì” e si tratta di una valida alternativa all’adozione a distanza che permette di sostenere i bambini sordociechi tramite donazioni regolari a strutture a loro dedicate. Con questo progetto è possibile sostenere i bambini sordociechi (che si trovano ricoverati nella struttura) versando un contributo regolare al Centro Diagnostico di Osimo, tali contributi saranno destinati alle cure necessarie per la riabilitazione dei piccoli, per fare in modo che si sentano meno isolati dal mondo che li circonda.
La soluzione per i sordociechi, però, è vicina: si chiama DbGlove ed è un guanto interattivo che, grazie agli alfabeti Malossi e Braille, può consentire ai sordociechi di comunicare tramite pc, tablet o smartphone, semplicemente collegando attraverso Bluetooth il guanto al dispositivo che si intende utilizzare. L'innovativa idea è frutto di una startup pugliese (denominata Qiris) e della mente di Nicholas Caporusso, un informatico di Bari.
Il guanto tecnologico è stato premiato a Berlino durante la competizione “IoT Accelerate”, che ha visto coinvolti numerosi progetti a livello internazionale, e il lancio sul mercato di questo rivoluzionario prodotto è avvenuto a settembre (in Inghilterra il guanto è disponibile gratuitamente). Ma come è maturata nella testa di Caporusso l'idea del guanto DbGlove?
Durante un periodo di volontariato all'interno di una struttura che ospitava anche persone sordocieche, Caporusso si è reso conto di quanto fosse difficile per loro comunicare, soprattutto in un mondo iper-connesso e votato alla tecnologia come quello nel quale ci troviamo. La stessa tecnologia, però, poteva anche fornire una soluzione a questo problema, secondo Caporusso, e così è stato.
Il pericolo maggiore per queste persone è quello di ritrovarsi ancora più isolate nella loro disabilità proprio per l'impossibilità di utilizzare gli strumenti che invece avvicinano tutti gli altri. Anche per questa ragione è molto importante fornire sostegno alle associazioni che sono impegnate nell'assistenza ai sordociechi, fra le quali troviamo la Lega del Filo d'Oro.
Uno dei progetti lanciati dall'associazione si chiama “Adotta un mondo di Sì” e si tratta di una valida alternativa all’adozione a distanza che permette di sostenere i bambini sordociechi tramite donazioni regolari a strutture a loro dedicate. Con questo progetto è possibile sostenere i bambini sordociechi (che si trovano ricoverati nella struttura) versando un contributo regolare al Centro Diagnostico di Osimo, tali contributi saranno destinati alle cure necessarie per la riabilitazione dei piccoli, per fare in modo che si sentano meno isolati dal mondo che li circonda.
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la soluzione è vicina da dieci anni. innovazione perenne. tanti bei premi ma il prodotto non si vede all'orizzonte. solite cose all'italiana.
RispondiEliminaSarà un altro che si è mangiato soldi pubblici a spese della disabilità. Facile fare il paladino del bene. Così sei sicuro che nessuno ti farà le pulci.
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