di Frédéric Pascali - La “Rogue Nation” non riserva sorprese inusitate, così il quinto episodio cinematografico delle avventure della “Impossible Mission Force” ha per protagonista ancora una volta l’immarcescibile Tom Cruise nei panni dell’ agente Ethan Hunt.
Perfettamente a suo agio nel ruolo, sotto la direzione inedita di Christopher McQuarrie, alla sua terza prova in regia ma sceneggiatore di grandi classici come “I soliti sospetti”, l’attore americano appare sempre più trasfigurato in una dimensione supereroistica. Non a caso tra gli autori del soggetto, oltre al compianto Bruce Geller, padre della versione televisiva creata nel 1966, e allo stesso regista, figura Drew Pearce, già sceneggiatore dell’ultimo “Iron Man”.
L’agente Ethan Hunt ha appena portato brillantemente a termine l’ ennesima spericolata missione che già l’orizzonte si copre di nuove insidie. Da un lato una commissione del Senato che delibera lo scioglimento della IMF e il passaggio di tutti i suoi membri agli ordini della CIA e dall’altro l’affermarsi di un nuovo potente gruppo criminale riunito sotto il nome de “Il Sindacato”. Al suo vertice c’è una ex spia inglese dai modi di fare cruenti e vendicativi. Hunt non si perde d’animo e con l’aiuto della sua solita squadra e di un’avvenente agente del MI6, Lisa Faust, cerca di debellare l’intera organizzazione.
“Mission: Impossible - Rogue Nation” non delude le attese degli amanti del genere. È puntuale con i suoi effetti speciali, le scene di lotta, gli inseguimenti mozzafiato e la consueta coinvolgente colonna sonora, per l’occasione firmata da Joe Kraemer, fino a sfoggiare persino misture teatrali. Merito di una scenografia, a cura di James D. Bissell, decisamente più curata e “calda” del solito e di una sceneggiatura, sempre del “Director” McQuarrie, maggiormente incline ai monologhi e ai dialoghi più ricercati. La trama non sfugge agli esiti scontati ma si fa apprezzare per i richiami simbolici della “Turandot” e del “Faust”. Di rilievo il cast con Rebecca Ferguson, “Lisa Faust”, e Simon Pegg, “Benji”, contrafforti ottimali per Cruise/Hunt.
Perfettamente a suo agio nel ruolo, sotto la direzione inedita di Christopher McQuarrie, alla sua terza prova in regia ma sceneggiatore di grandi classici come “I soliti sospetti”, l’attore americano appare sempre più trasfigurato in una dimensione supereroistica. Non a caso tra gli autori del soggetto, oltre al compianto Bruce Geller, padre della versione televisiva creata nel 1966, e allo stesso regista, figura Drew Pearce, già sceneggiatore dell’ultimo “Iron Man”.
L’agente Ethan Hunt ha appena portato brillantemente a termine l’ ennesima spericolata missione che già l’orizzonte si copre di nuove insidie. Da un lato una commissione del Senato che delibera lo scioglimento della IMF e il passaggio di tutti i suoi membri agli ordini della CIA e dall’altro l’affermarsi di un nuovo potente gruppo criminale riunito sotto il nome de “Il Sindacato”. Al suo vertice c’è una ex spia inglese dai modi di fare cruenti e vendicativi. Hunt non si perde d’animo e con l’aiuto della sua solita squadra e di un’avvenente agente del MI6, Lisa Faust, cerca di debellare l’intera organizzazione.
“Mission: Impossible - Rogue Nation” non delude le attese degli amanti del genere. È puntuale con i suoi effetti speciali, le scene di lotta, gli inseguimenti mozzafiato e la consueta coinvolgente colonna sonora, per l’occasione firmata da Joe Kraemer, fino a sfoggiare persino misture teatrali. Merito di una scenografia, a cura di James D. Bissell, decisamente più curata e “calda” del solito e di una sceneggiatura, sempre del “Director” McQuarrie, maggiormente incline ai monologhi e ai dialoghi più ricercati. La trama non sfugge agli esiti scontati ma si fa apprezzare per i richiami simbolici della “Turandot” e del “Faust”. Di rilievo il cast con Rebecca Ferguson, “Lisa Faust”, e Simon Pegg, “Benji”, contrafforti ottimali per Cruise/Hunt.