ROMA - Tutto, pur di occupare il centro della scena, e duellare con Renzi tra presunti assist e strappi. E’ così Michele Emiliano, e di certo non costituisce sorpresa. Il neo governatore ama troppo viaggiare in maniera spericolata, e continua ad avere il vizio di badare a un obiettivo diverso rispetto all’incarico istituzionale per cui viene votato: è alla guida del Comune di Bari e pensa a Bruxelles o al timone della Regione; diventa capo della Giunta regionale e già si preoccupa di punzecchiare o di provocare apertamente il premier, dimostrando di preparare il terreno per una candidatura di dimensione nazionale. E le modalità con cui lo fa sono emblematiche del personaggio: prima “propone” a Renzi l’”Ulivo 2.0” in salsa pugliese flirtando con Stefàno, e poche ore dopo sembra ribaltare la prospettiva “cinguettando” con Fitto, che il governatore pare vedere bene al posto di Alfano in un rinnovato schema di “larghe intese”.
“Dovrebbe fare solo una cosa il presidente della Regione - dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Viviana Guarini, Gianluca Bozzetti, Grazia Di Bari, Antonella Laricchia, Cristian Casili, Rosa Barone, Mario Conca e Marco Galante: pensare solo e soltanto alla Puglia, praticarlo ed essere percepito come rappresentante istituzionale che non viene distratto da altre “sirene”, evitando quindi di raccontarci quali schemi politici abbia in mente tra “nuovi ulivi” e flirt con gli avversari interni di Berlusconi. Come M5S - concludono i pentastellati - non ci resta che ribadire una certezza: saremo i gendarmi, sempre determinati e costruttivi, di una Puglia che - tra sanità, ambiente, lavoro – meriterebbe di avere una guida e che al contrario rischia in concreto di rimanere sgovernata da un presidente distratto e arrivista”.
“Dovrebbe fare solo una cosa il presidente della Regione - dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Viviana Guarini, Gianluca Bozzetti, Grazia Di Bari, Antonella Laricchia, Cristian Casili, Rosa Barone, Mario Conca e Marco Galante: pensare solo e soltanto alla Puglia, praticarlo ed essere percepito come rappresentante istituzionale che non viene distratto da altre “sirene”, evitando quindi di raccontarci quali schemi politici abbia in mente tra “nuovi ulivi” e flirt con gli avversari interni di Berlusconi. Come M5S - concludono i pentastellati - non ci resta che ribadire una certezza: saremo i gendarmi, sempre determinati e costruttivi, di una Puglia che - tra sanità, ambiente, lavoro – meriterebbe di avere una guida e che al contrario rischia in concreto di rimanere sgovernata da un presidente distratto e arrivista”.