“Niente più alibi. Adesso la Provincia riassuma i dipendenti di Nuova Salento Energia e proceda con le verifiche”

LECCE - “Il TAR ha respinto la richiesta di sospensiva della Provincia di Lecce sul provvedimento di delega del servizio di verifica sugli impianti termici nel Comune di Lecce. Adesso Gabellone non ha più alibi, s’impegni a far tornare la società Nuova Salento Energia il fiore all’occhiello di un tempo e a garantire il lavoro ai venti dipendenti messi ingiustificatamente in mobilità”.

Ha commentato così l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone, l’ordinanza (n. 438 dei provvedimenti cautelari) con cui il Tar di Lecce ha ritenuto privo di fondatezza il ricorso presentato dalla Provincia di Lecce, incaricata dalla Regione di includere nelle verifiche sugli impianti termici anche il territorio leccese dopo che il 31 luglio 2014, scaduto il contratto con la cooperativa Vit, il Comune di Lecce aveva rinunciato alla delega.

Si legge nell’ordinanza: “il ricorso non sembra assistito da fumus di fondatezza apparendo preponderante l’esigenza di assicurare l’espletamento del servizio di ispezione e controllo degli impianti termici nel territorio di riferimento”.

“Un atteggiamento davvero inaccettabile – ha proseguito Loredana Capone - soprattutto se si considera che in ballo c’erano, e ci sono, venti dipendenti che, per colpa di  un’incomprensibile mancanza di volontà dell’ente di Palazzo dei Celestini di assumere le attività delegate, avrebbero potuto essere espulsi dal mondo del lavoro e andare incontro allo spettro della disoccupazione.
A questo si aggiunga che la delega di funzioni da parte della Regione inerente il territorio di Lecce sarebbe ed è effettivamente tale da concorrere a salvare anche gli altri lavoratori, quelli, cioè, che prima lavoravano per la società VIT, incaricata di gestire il servizio per conto del Comune di Lecce, e che a seguito delle altrettanto illogiche decisioni dell’Ente sono rimasti senza lavoro. La scelta della Provincia resta comunque all’evidenza ancora più incomprensibile poichè quello del controllo degli impianti, se ben organizzato, è un servizio che si auto remunera".

"Provvidenziale, dunque, - ha concluso l’assessore - la pronuncia del TAR che, non solo dà piena ragione alla posizione espressa dalla Regione, ma, malgrado l’ostinazione della Provincia, ha finalmente posto rimedio alla situazione richiamandola ai propri doveri”.

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