No alle trivelle: sarà referendum?

di Nicola Zuccaro - Una delibera da sottoporre ai rispettivi consigli regionali per richiedere l'indizione di un referendum sulle norme contenute nello "Sblocca Italia" che autorizzano le trivellazioni nel Mar Ionio e nel Mar Adriatico. Si racchiude in questa sostanziale indicazione l'intesa di massima raggiunta nell'odierna mattinata, presso la Fiera del Levante, dai governatori regionali della Puglia, della Basilicata, del Molise, dell'Abruzzo e della Calabria.

Unitamente all'assessore regionale all'Ambiente delle Marche, Angelo Sciapichetti, Michele Emiliano, Marcello Pittella, Paolo Di Laura Frattura, Luciano D'Alfonso e Marco Oliviero, nel ribadire la leale collaborazione con il Governo nazionale, hanno gettato le basi per una "Santa alleanza" che va al di là dell'opposizione alle presenza delle trivelle a largo delle coste ioniche e adriatiche.

I cenni alla vitale importanza dell'ammodernamento infrastrutturale e della rete ferroviaria, induce a pensare - pur avendo gli stessi governatori precisato la loro fedeltà alla conferenza Stato-Regioni - che il fine, rappresentato dalla possibile costruzione di una conferenza permanente dei governatori di Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo e Calabria giustifica i mezzi. Quei mezzi rappresentati dalla possibilità di potere esprimere il parere contrario alla presenza delle trivelle nei due mari italiani ma che di fatto, in fede al machiavellismo puro, potrebbero illudere le speranze e le aspettative degli ambientalisti.