TARANTO - Il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, ha rinconvocato per l'11 settembre con inizio alle 11 nella sede del Ministero l'incontro per discutere della crisi della societa' Taranto terminal container. L'incontro era inizialmente previsto per oggi, in continuazione di quello che c'era gia' stato al Ministero il 3 settembre senza alcuna soluzione, ma ieri sera il sottosegretario lo ha annullato in quanto Tct, attualmente in liquidazione su decisione degli azionisti, e Autorita' portuale di Taranto non avevano ancora raggiunto un accordo sulla chiusura delle parti pregresse.
In particolar modo, sul costo e sulle modalita' di smaltimento dei fanghi relativi al dragaggio effettuato dalla stessa Tct nell'area portuale nel 2005. Il conferimento in discarica di questi fanghi costerebbe circa 16 milioni di euro, cifra che Tct reputa eccessiva, per cui si sta verificando la praticabilita' di eventuali soluzioni alternative che, in ogni caso, hanno bisogno di autorizzazioni ambientali.
Quest'accordo tra Tct e Autorita' portuale - esiste gia' una bozza di intesa ma gli azionisti della societa' terminalista non l'hanno accettata - e' importante ai fini della stipula di un secondo accordo, quello della cassa integrazione per cessazione (durata un anno) per i 539 addetti della societa', altrimenti destinati a finire in mobilita'.
In particolar modo, sul costo e sulle modalita' di smaltimento dei fanghi relativi al dragaggio effettuato dalla stessa Tct nell'area portuale nel 2005. Il conferimento in discarica di questi fanghi costerebbe circa 16 milioni di euro, cifra che Tct reputa eccessiva, per cui si sta verificando la praticabilita' di eventuali soluzioni alternative che, in ogni caso, hanno bisogno di autorizzazioni ambientali.
Quest'accordo tra Tct e Autorita' portuale - esiste gia' una bozza di intesa ma gli azionisti della societa' terminalista non l'hanno accettata - e' importante ai fini della stipula di un secondo accordo, quello della cassa integrazione per cessazione (durata un anno) per i 539 addetti della societa', altrimenti destinati a finire in mobilita'.