“Puglia, 33mila occupati in più rispetto al 2014: dati positivi che lasciano ben sperare per il futuro”
BARI - Gli occupati in Puglia aumentano di circa 33mila unità rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, passando da un milione 157mila del secondo trimestre 2014 a un milione 190mila del secondo trimestre 2015. È la migliore performance d’Italia.
Cresce anche il tasso di occupazione che nella fascia 15-64 anni sale dal 42,5% al 43,8%, contestualmente scende il tasso di disoccupazione dal 21,3% al 20,3%.
“Sono dati positivi che lasciano ben sperare per il futuro – ha detto l’assessore al Lavoro Sebastiano Leo a commento degli ultimi dati ISTAT – È certamente necessaria prudenza e non lasciarsi andare ad entusiastici proclami, ma i numeri pugliesi, particolarmente felici, sono spiegabili attraverso due fenomeni strettamente collegati tra loro: un generalizzato miglioramento, su quasi l’intero territorio italiano, degli indici di occupazione che in Puglia incrocia gli esiti di tutta una serie di politiche attive per il lavoro e di sostegno all’occupazione”.
“Penso, ad esempio, ai progetti di welfare to work, che nella prima edizione hanno coinvolto circa 20mila disoccupati immessi in percorsi di formazione e riqualificazione professionale per accrescerne l’occupabilità, percependo, al contempo un’indennità di frequenza. In queste settimane, grazie alla seconda edizione dell’avviso, saranno avviati a formazione altri 17mila disoccupati in percorsi formativi individuati dalle imprese. Il finanziamento complessivo per il bando welfare to work ammonta a circa 40 milioni di euro, di cui - grazie al meccanismo che incrocia richieste delle imprese e fabbisogno formativo dei disoccupati - sono già stati impiegati circa 21 milioni. Oppure – ha continuato l’assessore Leo – penso a Cantieri di Cittadinanza e Lavoro Minimo di Cittadinanza, che prevedono l’attivazione di cantieri di lavoro promossi dai Comuni, da organismi pubblici, da imprese e organizzazioni del Terzo Settore, ad integrazione - e non in sostituzione - di attività di produzione di servizi o di manutenzione del patrimonio pubblico. Ad oggi sono in fase istruttoria 511 cantieri per cui hanno presentato domanda oltre 9mila cittadini. Stiamo inoltre studiando soluzioni per dare dignità alle fragilità presenti e aggravate dalla crisi, attraverso forme di sostegno al reddito e azioni strutturali di inserimento socio-lavorativo come il Reddito di dignità per l’inclusione attiva”.
“Vi sono poi degli aspetti relativi all’istruzione e alla formazione professionale su cui le politiche regionali si sono concentrate, per raggiungere l’obiettivo di formare le professionalità sempre più specializzate richieste dal mercato del lavoro pugliese. Mi riferisco, ad esempio, al finanziamento di oltre 500 progetti di alternanza scuola lavoro o l’investimento per finanziare 400 percorsi di mobilità interregionale ed internazionale finalizzati all’acquisizione e al miglioramento delle competenze linguistiche e professionali. Inoltre, attualizzeremo il progetto di Diritti a Scuola per continuare a sostenere l’offerta formativa al fine di favorire le azioni di contrasto alla dispersione scolastica. Grazie anche all’attività dell’osservatorio del mercato del lavoro, questa nuova impostazione delle politiche della formazione, che prevede investimenti sui profili professionali richiesti dalle imprese, comincia a produrre i propri frutti dal punto di vista dell'efficacia della spesa pubblica e un ritorno reale in termini di occupazione”.
“Continueremo ad investire in sinergie tra il sistema dell’istruzione e della formazione con il sistema di impresa, invitando quest’ultimo a cogliere le opportunità messe a disposizione dalla Regione Puglia in materia di sostegno all’occupazione, e contribuire all’individuazione dei profili professionali su cui è opportuno e necessario investire al fine di rendere ulteriormente competitiva la nostra economia e accogliere la sfida di rendere quanto più costante quel trend positivo relativo ai numeri diffusi dall’ISTAT”.
Cresce anche il tasso di occupazione che nella fascia 15-64 anni sale dal 42,5% al 43,8%, contestualmente scende il tasso di disoccupazione dal 21,3% al 20,3%.
“Sono dati positivi che lasciano ben sperare per il futuro – ha detto l’assessore al Lavoro Sebastiano Leo a commento degli ultimi dati ISTAT – È certamente necessaria prudenza e non lasciarsi andare ad entusiastici proclami, ma i numeri pugliesi, particolarmente felici, sono spiegabili attraverso due fenomeni strettamente collegati tra loro: un generalizzato miglioramento, su quasi l’intero territorio italiano, degli indici di occupazione che in Puglia incrocia gli esiti di tutta una serie di politiche attive per il lavoro e di sostegno all’occupazione”.
“Penso, ad esempio, ai progetti di welfare to work, che nella prima edizione hanno coinvolto circa 20mila disoccupati immessi in percorsi di formazione e riqualificazione professionale per accrescerne l’occupabilità, percependo, al contempo un’indennità di frequenza. In queste settimane, grazie alla seconda edizione dell’avviso, saranno avviati a formazione altri 17mila disoccupati in percorsi formativi individuati dalle imprese. Il finanziamento complessivo per il bando welfare to work ammonta a circa 40 milioni di euro, di cui - grazie al meccanismo che incrocia richieste delle imprese e fabbisogno formativo dei disoccupati - sono già stati impiegati circa 21 milioni. Oppure – ha continuato l’assessore Leo – penso a Cantieri di Cittadinanza e Lavoro Minimo di Cittadinanza, che prevedono l’attivazione di cantieri di lavoro promossi dai Comuni, da organismi pubblici, da imprese e organizzazioni del Terzo Settore, ad integrazione - e non in sostituzione - di attività di produzione di servizi o di manutenzione del patrimonio pubblico. Ad oggi sono in fase istruttoria 511 cantieri per cui hanno presentato domanda oltre 9mila cittadini. Stiamo inoltre studiando soluzioni per dare dignità alle fragilità presenti e aggravate dalla crisi, attraverso forme di sostegno al reddito e azioni strutturali di inserimento socio-lavorativo come il Reddito di dignità per l’inclusione attiva”.
“Vi sono poi degli aspetti relativi all’istruzione e alla formazione professionale su cui le politiche regionali si sono concentrate, per raggiungere l’obiettivo di formare le professionalità sempre più specializzate richieste dal mercato del lavoro pugliese. Mi riferisco, ad esempio, al finanziamento di oltre 500 progetti di alternanza scuola lavoro o l’investimento per finanziare 400 percorsi di mobilità interregionale ed internazionale finalizzati all’acquisizione e al miglioramento delle competenze linguistiche e professionali. Inoltre, attualizzeremo il progetto di Diritti a Scuola per continuare a sostenere l’offerta formativa al fine di favorire le azioni di contrasto alla dispersione scolastica. Grazie anche all’attività dell’osservatorio del mercato del lavoro, questa nuova impostazione delle politiche della formazione, che prevede investimenti sui profili professionali richiesti dalle imprese, comincia a produrre i propri frutti dal punto di vista dell'efficacia della spesa pubblica e un ritorno reale in termini di occupazione”.
“Continueremo ad investire in sinergie tra il sistema dell’istruzione e della formazione con il sistema di impresa, invitando quest’ultimo a cogliere le opportunità messe a disposizione dalla Regione Puglia in materia di sostegno all’occupazione, e contribuire all’individuazione dei profili professionali su cui è opportuno e necessario investire al fine di rendere ulteriormente competitiva la nostra economia e accogliere la sfida di rendere quanto più costante quel trend positivo relativo ai numeri diffusi dall’ISTAT”.