BARI - Di seguito, una nota del Presidente del Gruppo Movimento Schittulli-Area Popolare alla Regione Puglia, Giannicola De Leonardis. “Il raddoppio del tratto ferroviario Termoli-Lesina, 32 km a binario unico che segnano di fatto una barriera tra il Mezzogiorno e il resto d’Italia sulla dorsale adriatica, e impediscono e strozzano sul nascere qualunque programma e ipotesi di rilancio e modernizzazione del nostro territorio, già pesantemente penalizzato sul piano infrastrutturale (e ogni riferimento all’aeroporto ‘Gino Lisa’ di Foggia non è puramente casuale), sembrava finalmente realtà dopo l’accelerazione impressa dall’ex Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Maurizio Lupi. Adesso scopriamo invece che la delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica di approvazione del progetto preliminare dell’opera, del 28 gennaio scorso, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 5 mesi e sei giorni dopo, un ritardo considerevole data l’importanza del passaggio per poi passare alla progettazione definitiva, che deve essere presentata dal Ministero e Rfi entro due anni, altro termine francamente eccessivo data l’urgenza e l’importanza del raddoppio".
"Ancora, la Regione Molise insiste nella modifica del tracciato verso l’interno che, oltre a comportare un’ulteriore dilatazione dei tempi, rischia di compromettere l’esito finale dell’opera, alla luce del finanziamento disponibile che non è possibile sforare. Alla luce di tutte queste considerazioni, l’Assessore Giovanni Giannini e il Governo nazionale non possono limitarsi a prendere atto di quanto (non) sta accadendo, limitandosi all’effetto annuncio al quale ormai dalle nostre parti siamo assuefatti: devono agire per recuperare il tempo perduto, e affrontare e superare con decisione e coerenza le continue e assortite difficoltà – magari attraverso la nomina di un Commissario - che ormai rendono questa tratta una versione moderna della tela di Penelope, e dare finalmente seguito agli impegni assunti”.
"Ancora, la Regione Molise insiste nella modifica del tracciato verso l’interno che, oltre a comportare un’ulteriore dilatazione dei tempi, rischia di compromettere l’esito finale dell’opera, alla luce del finanziamento disponibile che non è possibile sforare. Alla luce di tutte queste considerazioni, l’Assessore Giovanni Giannini e il Governo nazionale non possono limitarsi a prendere atto di quanto (non) sta accadendo, limitandosi all’effetto annuncio al quale ormai dalle nostre parti siamo assuefatti: devono agire per recuperare il tempo perduto, e affrontare e superare con decisione e coerenza le continue e assortite difficoltà – magari attraverso la nomina di un Commissario - che ormai rendono questa tratta una versione moderna della tela di Penelope, e dare finalmente seguito agli impegni assunti”.