Renzi: “manovra sarà da 25 miliardi”

"Nessun prendere o lasciare, nessuna disciplina di partito". A parlare è il premier Matteo Renzi che tiene aperto il dialogo con la minoranza Pd sulla riforma costituzionale. E dà "ancora qualche giorno" ai senatori, ma anche ai deputati per trovare un accordo che permetta di accelerare e approvare il ddl al Senato il prima possibile, per consentire anche alla legge sulle unioni civili di essere approvata prima del 15 ottobre, quando sarà presentata la legge di stabilità. Il premier invita la minoranza Pd a non drammatizzare o annunciare "barricate". Ma tiene anche fermo quel paletto che finora ha impedito di avvicinarsi a un'intesa: cambiare l'articolo 2, come chiede la sinistra Dem, vorrebbe dire rimettere "tutto in discussione".

"La grande parte dell'impianto di cui stiamo discutendo - ha detto Renzi - è profondamente condiviso. Avvertiamo la responsabilità di superare finalmente il bicameralismo paritario". Il governo si sta orientando su una legge di stabilità da "circa 25 miliardi di euro. Stiamo cercando di utilizzare al meglio gli spazi che derivano sia dalla revisione della spesa che dalla maggiore crescita e dalla flessibilità".

Secondo il premier "Le riforme che il Parlamento ha fatto hanno ridato credibilità all'Italia - ha detto Renzi - e hanno inciso sullo spread. Sostenere che non dipende dall'azione del Parlamento il cambiamento o meno delle condizioni di vita dei cittadini è l'approccio tipico di chi vuole sostituire la tecnocrazia alla politica".

"C'è cosa più di sinistra - ha aggiunto - che stabilizzare il lavoro precario come fa il Jobs act? Quella dei diritti civili e delle unioni civili è la prossima sfida - ha detto ancora Renzi -  anche in termini di calendario. La tranquillità in Italia sta tornando ed è merito anche nostro. Per un anno c'è chi ha scommesso sul disfattismo: ora devono riposizionarsi".